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Il Giorno-In sella o a piedi, ma tutti contro la Moratti

MANIFESTAZIONE n In seimila sono sfilati da Largo Cairoli all'Arco della Pace passando sotto le finestre della Rai In sella o a piedi, ma tutti contro la Moratti MILANO "La scuola sono...

28/03/2004
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Il Giorno

MANIFESTAZIONE n In seimila sono sfilati da Largo Cairoli all'Arco della Pace passando sotto le finestre della Rai
In sella o a piedi, ma tutti contro la Moratti
MILANO "La scuola sono io": con questo slogan bambini, mamme, papà e insegnanti, hanno partecipato ieri a un corteo contro la riforma Moratti.
Secondo gli organizzatori, a sfilare in segno di protesta contro le novità introdotte dalla riforma firmata dall'attuale ministro della Pubblica Istruzione, sono stati in cinquemila, in bicicletta, oltre ad un migliaio a piedi. Protagonisti di un'allegra e apparentemente spensierata "BCclettata", iniziativa organizzata da Forum scuole Milano e Retescuole.
Analoghi cortei si sono tenuti in altre città, tutti accomunati dalle "buone ragioni" contro la Moratti che a Milano, circa un mese fa, hanno portato in piazza 40 mila persone. Anche questa volta, seppure in misura più ridotta, è stato un successo, non solo a Milano ma anche nell'hinterland che anzi ha fornito la maggioranza dei partecipanti al corteo. Partito da Largo Cairoli verso le 15, il corteo si è snodato attraverso le vie del centro e si è concluso all'Arco della Pace, passando vicino alla sede della Rai in Corso Sempione, con un momento di animazione. Protagonisti, innanzitutto, i bambini, ma anche i genitori, i nonni e gli insegnanti: molti con le spalle coperte da bandiere, chi con palloncini bianchi sul cestino, chi con manifesti appesi al manubrio, qualcuno con i fischietti, altri a suonare con i campanelli.
"Non ci va bene che si introduca l'idea di scuola come impresa - spiega Lella Trapella, mamma e componente di Retescuole - ma le nostre critiche non hanno risposte: ai contraddittori cui partecipiamo, si finisce sempre nella rissa verbale".
"Non è affatto una riforma chiara: c'è incertezza - dice Ilda, mamma di un bambino che l'anno prossimo andrà in prima elementare - va bene riformare dove ci sono delle pecche, ma così...". "Così cambia la qualità del tempo pieno e anche del tempo libero - aggiunge Giancarlo, papà di Sofia, 6 anni - in quelle ore i bambini sono parcheggiati. È anche vero che teoricamente il sistema potrebbe offrire più servizi, ma questo varrebbe solo per i più ricchi". "In definitiva - dice Anna, mamma di un bambino di 8 anni - non si garantisce l'equità qualitativa e finiremo per ritrovarci, purtroppo, con una scuola di serie B". In seimila, dunque, hanno risposto all'appello rivolto a "tutti coloro che hanno a cuore e nella testa, il destino della scuola pubblica", come dicono gli organizzatori.
Per lasciare un segno tangibile della protesta, sui muri di Corso Sempione i manifestanti hanno lasciato le centinaia di mozioni che collegi docenti, consigli d'istituto e di circolo hanno votato per esprimere perplessità e critiche nei confronti della riforma, oltre al parere contrario del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, alle mozioni di sostegno al tempo pieno e prolungato, votate in numerosi consigli comunali.
"Non chiediamo altro - concludono gli organizzatori - che il diritto di avere un'informazione pubblica capace di raccontare il presente".
L. Mazz.


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