Il giorno - il liceo non si accorcia
liceo non si accorcia ROMA '#8212; Tredici anni di obbligo scolastico invece che dodici. Il liceo resta di cinque anni. La scuola prossima ventura '#8212; porterà l'imprinting del professor G...
liceo non si accorcia
ROMA '#8212; Tredici anni di obbligo scolastico invece che dodici. Il liceo resta di cinque anni. La scuola prossima ventura '#8212; porterà l'imprinting del professor Giuseppe Bertagna, che ha elaborato il progetto, e la firma del ministro Moratti che l'ha voluto '#8212; non sarà diversa da quella attuale. Un bel dietrofront, rispetto alle premesse.
Cinque anni di elementari, da iniziare a sei anni, tre di medie e cinque di superiori. Alla fine il percorso strutturale non dovrebbe essere modificato e i giovani dovrebbero continuare a uscire a 19 anni con il diploma in mano.
Cicli biennali di raccordo
Questa è la soluzione verso cui si avvia il governo che fin dall'anno prossimo, ovvero tra pochi giorni, ha in animo di mettere in cantiere la legge di riforma dell'istruzione. Del progetto originario restano le strutture diversificate tra istruzione e formazione, i cicli biennali di raccordo tra scuola elementare e media. Ma, probabilmente, non resterà la diminuzione delle ore e l'accorpamento delle materie che tante polemiche avevano suscitato.
In particolare, poi, per quanto riguarda il liceo l'eventuale riduzione a quattro anni aveva provocato la netta opposizione di Alleanza nazionale. "Per noi '#8212; spiega Giuseppe Valditara, responsabile del dipartimento scuola e università di An '#8212; è fondamentale salvaguardare l'azione formativa del liceo. Un liceo che, come riconoscono i dati Ocse, offre un livello di istruzione superiore a quello degli altri Paesi europei".
Un altro punto sul quale An aveva espresso perplessità era quello della riduzione delle materie. Anche qui sono arrivate rassicurazioni. La riforma non eliminerà discipline né, tantomeno, procederà all'ipotizzato accorpamento. E resterà tra le materie obbligatorie anche l'educazione fisica, per la quale si è mobilitato un largo fronte di parlamentari trasversale agli schieramenti politici.
Questo, alla fine, può essere definito come il bilancio dei due giorni di Stati generali che hanno trovato la forte contestazione degli studenti, scesi in piazza, ma anche le aperture del ministro e del professor Bertagna sui temi più "caldi". Adesso si avvia la seconda fase del progetto anche se, parola del ministro Moratti, il confronto andrà avanti con i soggetti protagonisti: gli studenti, i docenti e le famiglie.
In contemporanea andranno avanti le proteste e i giovani della Confederazione (Cds) hanno annunciato per il 26 e il 27 gennaio gli Stati Generali degli studenti, che si svolgeranno a Napoli. Secondo gli organizzatori, però, nonostante fosse stato invitata, la Moratti avrebbe già comunicato di non essere disponibile.
Iscrizioni anticipate
Oggi comunque è l'ultimo giorno di lezione per 7 milioni e mezzo di giovani: iniziano le vacanze di Natale che in tutte le regioni, fatta eccezione per la Sicilia, termineranno il 7 gennaio. Solo tre giorni dopo, ovvero il 10, il Ministero dell'Istruzione ha fissato il termine per l'iscrizione all'anno scolastico 2002-2003. Un termine anticipato rispetto a quello, consueto, del 25 gennaio. Lo stabilisce una circolare ministeriale (n.174) che comunque conferisce alle Regioni, laddove se ne ravveda la necessità per motivi organizzativi, di procrastinare di qualche giorno questa scadenza.
Il provvedimento riguarda l'iscrizione alla scuola dell'infanzia, alle classi iniziali della scuola elementare, della scuola media e di quella secondaria superiore.
di Silvia Mastrantonio