Il Giorno: Fischi a Fioroni dagli studenti disabili
A Napoli lo contestano in mille per i tagli agli insegnanti di sostegno
di NINO FEMIANI
— NAPOLI —
FISCHIATO sonoramente da un gruppo di famiglie di disabili. E’ stato rovente il benvenuto di Napoli al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, in città per l’inaugurazione dell’anno scolastico. Giunto sul palco di piazza del Gesù, è stato preso di mira non appena si è avvicinato al microfono. A contestare Fioroni è stata l’associazione Tutti a scuola, in prima linea per risolvere i problemi degli studenti disabili. In piazza erano in mille: studenti con handicap e i loro familiari, liceali, insegnanti e precari della scuola. Le proteste si sono concentrate contro i tagli degli insegnanti di sostegno. Uno striscione recitava in maniera eloquente: «Perché non ci volete?».
«LA SCUOLA da sola non può garantire insegnanti di sostegno e operatori per il sostegno materiale, il cui impiego non compete al ministero». È stata questa la risposta che il ministro ha dato ai genitori degli alunni disabili. «Il nostro obiettivo è e resta quello di garantire la continuità scolastica», ha aggiunto Fioroni, esponendo l’intenzione di limitare in dieci anni il periodo massimo in cui gli insegnanti possono svolgere la mansione di sostegno ai disabili, «perché anche questo mestiere è da considerarsi usurante».
SUI FISCHI e le proteste che lo hanno investito, Fioroni ha cercato di gettare acqua: «Ho letto sui cartelli in piazza che ci sarebbero 190mila disabili in meno. Le famiglie vanno ascoltate, ma i dati non corrispondono al vero. Abbiamo nelle scuole italiane 172mila disabili, cifra probabilmente sottostimata, e 86.500 insegnanti di sostegno nell’anno in corso, oltre 75 mila dei quali hanno già preso servizio».
SECONDO il ministro «sono le Asl, in base a un decreto del 2006, del governo Berlusconi, a certificare la gravità dell’handicap e non la scuole», come sostengono genitori e associazioni dei disabili. Ma l’errore di fondo — secondo Fioroni — «è quello di considerare l’insegnante di sostegno, che è un supporto degli insegnanti ordinari, anche come un assistente sociale e un educatore».
TALI COMPITI vanno invece «affidati ad altre figure professionali», che debbono essere reclutati dalle scuole «grazie all’impegno congiunto degli enti locali». Sui dati è tornata, mentre si scatenava la polemica politica, anche il viceministro all’Istruzione, Mariangela Bastico: «Che manchino 12mila insegnanti di sostegno è una cifra senza fondamento. Può esserci stato semmai un ritardo, assolutamente negativo, come a Roma, nella nomina delle supplenze annuali. Se poi ci sono delle nomine insufficienti, le stiamo rivalutando e i docenti che mancano saranno aggiunti. Nessun bambino disabile rimarrà senza sostegno».
UNA PROMESSA che potrebbe, forse, ridurre la disperazione di una madre che a Olbia ha bloccato ieri l’ingresso di una scuola media. Con la sua auto si è messa di traverso davanti al cancello per ottenere più ore di sostegno per le due figlie disabili, gemelle di 14 anni sorde dalla nascita.