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Il Giorno: Elementari, si torna in classe anche di pomeriggio

"Più serietà", di nuovo obbligatorio il giudizio degli insegnanti per l'ammissione all'esame di terza media

06/09/2007
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Il Giorno

— ROMA —
ESAMI di terza media, si torna al giudizio di ammissione. C’è anche questa tra le novità previste dal decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Secondo il dispositivo, il giudizio di ammissione o non ammissione viene ripristinato e affidato al consiglio di classe. Ma ci sono anche altri aggiustamenti che riguardano il mondo della scuola: reintrodotto il tempo pieno nella primaria. Si prevede, in base alle richieste delle famiglie e alla disponibilità dei servizi predisposti dagli enti locali, un’organizzazione delle classi con un orario settimanale di 40 ore. Un diverso punto del provvedimento riguarda gli esami di maturità per i candidati esterni che dovranno presentare domanda di partecipazione all’ufficio scolastico regionale di competenza. Sarà poi l’ufficio a distribuire gli studenti tra le diverse commissioni, cercando di tener conto delle loro richieste.

PREVISTO anche che la competenza per il pagamento delle supplenti di docenti in maternità non ricada più sulle scuole ma direttamente sul ministero dell’Economia. Non saranno i budget degli istituti a dover rispondere per queste supplenze, sia che si tratti di docenti di ruolo sia di supplenti.
Novità anche per i commissari agli esami di Stato per i quali sono stati aumentati di 40 milioni e 200 mila euro l’anno. Infine, con lo sblocco di quasi 10 milioni di euro messi a disposizione dal ministero della Solidarietà sociale, potranno partire le classi primavera destinate ai bambini dai 2 ai 3 anni di età. Ultimo punto la riforma del Comitato di indirizzo dell’Invalsi i cui componenti passano da 8 a 3.

NEL DECRETO legge approvato dal Consiglio dei ministri «ci sono molte norme importanti per aprire il nuovo anno scolastico con la necessaria serenità e con maggiori certezze» ha spiegato il vice ministro alla Pubblica Istruzione Mariangela Bastico. Un’impostazione, tutto sommato, condivisa dai sindacati (Di Menna della Uil, Scrima della Cisl e Panini della Cgil) mentre l’Ugl accusa il ministro di varare riforme tenendo fuori il Parlamento. Quella di Fioroni è una riforma «all’insaputa di tutti» sostiene il segretario nazionale Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo. «Si è partiti con il piede sbagliato perché qualsiasi profonda innovazione deve essere oggetto di un confronto tra i protagonisti del mondo della scuola, organizzazioni sindacali, alunni e famiglie compresi, così come fece a suo tempo il ministro Moratti affrontando a viso aperto l’ondata di critiche che tutti ricordano e che in parte abbiamo anche condiviso».

E QUALCHE critica giunge anche per quanto riguarda le indicazioni nazionali e in particolare l’insegnamento della lingua inglese. Per Marco Paolo Nici, dello Snals Confsal, è necessario capire che si tratta di uno «studio fondamentale». Ma i toni più duri sono quelli dell’opposizione che bolla l’intero pacchetto Fioroni come una «pubblicità ingannevole». «Finora Fioroni non si è confrontato — ha detto Valentina Aprea di Fi — in Commissione e in Aula secondo le regole democratiche». E, inoltre, secondo l’ex sottosegretario alla Pi, gli annunci sono soltanto di facciata perchè la Finanziaria prevede tagli agli organici tali da non «garantire il tempo pieno».
s. m.


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