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LA RIFORMA Mentre il Senato discute della legge Moratti Alla Statale non si placa la protesta dei ricercatori MILANO Mentre a Roma il Senato discuteva le nuove norme che regoleranno lavor...

29/09/2005
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LA RIFORMA Mentre il Senato discute della legge Moratti
Alla Statale non si placa la protesta dei ricercatori
MILANO Mentre a Roma il Senato discuteva le nuove norme che regoleranno lavoro e carriere dei docenti, all'Università Statale ieri andava in onda l'ennesima protesta dei ricercatori che, come gran parte del mondo universitario, sta contestando la riforma voluta dal Ministro Moratti. Con mascherine di cartone che raffigurano i panda a rischio di estinzione in faccia, ricercatori, dottorandi di ricerca, professori a contratto della Statale, affiancati da colleghi della Bicocca e del Politecnico, hanno organizzato un presidio nel cortile di via Festa del Perdono per poi raggiungere il Rettorato dove hanno incontrato il rettore Enrico Decleva. La richiesta di bloccare l'avvio delle lezioni all'università non ha trovato disponibilità da parte del rettore, per altro da sempre critico nei confronti della riforma e della trasformazione del ricercatore in una figura con contratto a termine di tre anni, così come i suoi colleghi degli altri atenei, perché non è ancora chiaro che cosa partorirà il Parlamento da qui a pochi giorni. Solo nel caso dovesse essere licenziato il testo iniziale che tante critiche si è attirato - questa la posizione del rettore - la Statale potrebbe arrivare a rinviare l'avvio dell'anno accademico. Oltre a questo, da quello che si poteva capire ieri della discussione al Senato, la figura del ricercatore potrebbe non essere cancellata, ma "prolungata" per altri otto anni, corrispondenti a due legislature... Per il momento duque l'ateneo non manderà un segnale "forte" e manifesto dello scontento e della protesta contro una riforma "confusa e contraddittoria - come non si stanca di ripetere la folta schiera dei contestatori - con cui si vorrebbe abolire la figura del ricercatore, dando via libera sempre di più a forme di lavoro precario". Chi ha aderito alla manifestazione, in rappresentanza dei circa 2.000 ricercatori milanesi che avrebbero voluto ottenere il blocco dell'avvio delle lezioni, non ha ottenuto lo scopo immediato che si era posto, le lezioni e le altre attività didattiche non subiranno un'immediata battuta di arresto, ma testa inalterato il pessimismo dei molti che si riconoscono nel manifesto affisso ai muri dlel'ateneo. Con il titolo "Fermate il ddl Moratti! Salvate l'Università!", il testo del manifesto inizia in maniera chiara: "Da oltre un anno, incombe sul mondo accademico la grave minaccia di un disegno di legge che, nonostante le numerose modifiche, ha sempre avuto un preciso obiettivo: indebolire l'Università pubblica italiana - si legge nel manifesto che così prosegue - ... le risorse economiche necessarie per effettuare una riorganizzazione della docenza universitaria sono esplicitamente negate. Dopo l'approvazione alla Camera dei Deputati di un testo di legge zoppo e a tratti incoerente, il governo ha deciso di presentare lo stesso testo al Senato, ignorando il lavoro svolto dalle commissioni parlamentari preposte e le richieste della Crui". Oggi la categoria manifesterà a Roma.
Lucia Mazzer


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