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Il Giornale di Vi cenza-"La circolare crea solo confusione"

Scuola e iscrizioni . Il ministro Moratti ha anticipato un decreto che non è stato approvato dal Parlamento "La circolare crea solo confusione" Domani si terrà un summit tra i presidi deg...

17/01/2004
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Scuola e iscrizioni . Il ministro Moratti ha anticipato un decreto che non è stato approvato dal Parlamento
"La circolare crea solo confusione"
Domani si terrà un summit tra i presidi degli 11 istituti
di Anna Madron

Si sono dati appuntamento domani mattina alle 11 alla media Ambrosoli di via Bellini i presidi degli undici istituti comprensivi della città. Per guardarsi in faccia e discutere sul da farsi, all'indomani della circolare Moratti arrivata mercoledì in tutte le scuole italiane. Creando uno scompiglio senza precedenti. E non solo perché il documento anticipa i contenuti di un decreto legislativo che non ha ancora iniziato l'iter parlamentare, "ma soprattutto perché - spiega il dirigente del comprensivo 8 di via Carta Urbano Bonato - si tratta di una circolare contraddittoria e poco chiara" che fa un passo avanti e al tempo stesso uno indietro, aumentando il caos che già c'è nella scuola e alimentando la confusione nelle famiglie". I contenuti? Si legittima l'ingresso anticipato sia dei bambini di cinque anni e mezzo alle elementari (dove peraltro già quest'anno in qualche scuola l'innovazione è andata in porto), che di quelli di due anni e mezzo alle materne e nello stesso tempo si subordina quest'ultimo alle liste d'attesa, alle strutture, agli organici e all'assenso dei Comuni. Si definiscono gli orari curriculari che la scuola è tenuta a garantire, vale a dire 27 ore alla settimana e tre ore settimanali di tempo aggiuntivo obbligatorio per la scuola e facoltativo per le famiglie. Si fissa il tempo scuola per le medie: 27 ore curriculari più 6 ore opzionali alla settimana, oppure 40 di tempo pieno facoltativo. E infine si stabilisce che inglese e informatica decolleranno a cominciare dalla prima elementare. Insomma una manciata di cambiamenti destinati ad alimentare il caos. Anche perché proprio in questo periodo (il termine ultimo per le iscrizioni è stato fissato il 31 gennaio) le scuole sono alle prese con l'organizzare degli incontri con i genitori ai quali vengono date tutte le indicazioni sull'offerta formativa, la didattica, l'orario. "Ci consulteremo tra colleghi - riprende Bonato - ma credo che l'orientamento generale sarà quello di non modificare nulla, in attesa di vederci un po' più chiaro". "I presidi si trovano in difficoltà - osserva Luisa Volpato, segretaria provinciale della Cisl scuola - dovranno probabilmente presentare ai genitori la scuola così com'è allo stato attuale, avvisando però che potranno esserci dei cambiamenti in itinere. È chiaro che alle famiglie si chiede un atto di fiducia e alle scuole di mettere in gioco la propria credibilità. Ma tutto questo è ben poco serio per uno Stato europeo. Senza contare che sul piano giuridico la circolare in questione rischia di non essere nemmeno valida, e quindi di prestarsi a ricorsi, dal momento che anticipa i contenuti del decreto legislativo". Sulla stessa linea anche la Cgil, che punta il dito contro quello che viene definito un "provvedimento propagandistico e illegittimo". "Si tratta di un atto amministrativo costruito su normative inesistenti, su modelli di scuola che non ci sono, né sul piano giuridico formale, né sul piano delle pratiche didattiche - sottolinea Angelo Turato, segretario provinciale della Cgil scuola - modelli di scuola inesistenti che i genitori sono chiamati a scegliere astrattamente, contenitori di ore vuoti di contenuti, che le scuole saranno chiamate a riempire frettolosamente con progetti raffazzonati, senza nemmeno sapere quale sarà l'organizzazione didattica, quale sarà il profilo e il ruolo dei docenti coinvolti". Un dissenso che non risparmia gli insegnanti precari che domani prenderanno parte alla manifestazionale nazionale che si terrà a Roma per chiedere il ritiro del decreto di attuazione della legge "53" sulla riforma. Una richiesta ribadita anche nei giorni scorsi, in un incontro indetto dai gruppi parlamentari dell'opposizione, a cui ha preso parte anche Francesco Casale, presidente del Cip vicentino. "In quell'occasione - spiega Alessandra Pranovi, esponente vicentina del Cip regionale - è stato evidenziato come allo stato attuale il governo non abbia ancora recepito gli emendamenti proposti dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali, nonostante gli interventi rassicuranti del ministro circa gli emendamenti: questo comporterebbe un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri e quindi un forte rallentamento della definizione della riforma". Il malumore si allarga, dunque, legato ad una legge che presta il fianco a critiche legate ai tempi e ai modi di attuazione. Ed ora ad una circolare, conclude Luisa Volpato, "che costringe le famiglie a fare iscrizioni alla cieca e fa ricadere sulle spalle dei presidi la responsabilità del cambiamento".
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