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Il Gazzettino/Vicenza: Scuola, organici tagliati

Il prossimo anno scolastico inizierà con 93 insegnanti di sostegno in meno nel Vicentino

11/08/2007
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Il Gazzettino

I sindacati: «A soffrirne saranno gli alunni più deboli»

Novantatre insegnanti di sostegno in meno per la provincia di Vicenza. E' quanto - denuncia la Federazione Lavoratori della Conoscenza di Cgil - accadrà dal prossimo anno scolastico. I tagli all'organico di diritto decisi dal Ministero della Pubblica istruzione stanno causando malumori in tutta Italia e anche a Vicenza la situazione è di grande disagio.
Sebastiano Campisi, segretario della Flc, spiega con rammarico: «Pensavamo che il governo potesse tornare indietro su questa posizione, che era già nota in quanto inserita in Finanziaria e contro la quale avevamo protestato».

Quel che crea maggior preoccupazione è che il cambiamento andrà a pesare soprattutto sugli studenti: «Ad essere colpite - prosegue Campisi - sono le fasce più deboli della popolazione scolastica, i più bisognosi, molti dei quali non avranno più un insegnante di sostegno che li segue in maniera individuale. Un singolo docente verrà impiegato per più alunni. La Finanziaria, da una parte ha previsto di arginare il problema del precariato assumendo un contingente di 150 mila insegnanti nel prossimo triennio e dall'altra di aumentare il rapporto alunni/docenti, tagliando cattedre per uniformarsi al resto d'Europa. Ma quella che da un certo punto di vista può essere una operazione di razionalizzazione, per noi è causa di un grave danno alla qualità della didattica. Operare questi tagli significa agire nella logica del contenimento della spesa a discapito dell'insegnamento». A conti fatti, la tendenza è quella di «un aumento degli alunni e una riduzione degli insegnanti. Sappiamo che quei risparmi il Ministero dell'Economia li pretende per recuperare fondi, ma ciò che ci auguravamo è che si andasse nella direzione di migliorare la qualità dell'offerta formativa. Resta il fatto che siamo soddisfatti del piano di immissioni in ruolo, il più grande che ci sia mai stato e che vedrà 150 mila precari ottenere una cattedra nel giro di un triennio. Ma siamo ancora scontenti, tra le altre cose, del piano di assunzioni degli Ata, solo 20 mila a fronte di un grandissimo bacino di precariato».

Laura Pilastro


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