Il Gazzettino-Stage di un docente italiano in Giappone:"Fin da 12 anni i ragazzi sono educati al lavoro".
Stage di un docente italiano in Giappone:"Fin da 12 anni i ragazzi sono educati al lavoro". Il docente del Liceo Brocchi di ritorno da uno stage in Giappone Il prof. Sandini: "L'educazione con...
Stage di un docente italiano in Giappone:"Fin da 12 anni i ragazzi sono educati al lavoro".
Il docente del Liceo Brocchi di ritorno da uno stage in Giappone
Il prof. Sandini: "L'educazione con gli occhi a mandorla allena al lavoro"
BASSANO - Gianni Ugo Sandini ambasciatore della scuola bassanese in Giappone. Il docente del Liceo Brocchi era stato scelto dalla Fondazione del Ministero dell'Educazione giapponese tra centinaia di aspiranti italiani a partecipare assieme a 74 docenti di 37 nazioni del mondo ad uno stage conoscitivo della realtà sociale, culturale, scolastica di quella nazione. Il prof. Sandini è appena rientrato da Tokio."Una delle esperienze migliori di tutta la mia vita" commenta un po' emozionato. Per tre settimane ha visitato città, scuole, centri di cultura, musei. L'obiettivo principale ovviamente era il sistema scolastico di quella nazione che i giapponesi volevano confrontare con quelli di altri paesi. "Ho avuto l'impressione che l'importanza che i giapponesi danno all'educazione sia molto maggiore che da noi", confessa Gianni Sandini.
Quali le caratteristiche che hanno colpito di più il docente bassanese di questo sistema?"Un approccio molto duro, che allena al lavoro, - commenta Sandini- Fin da 12 anni i ragazzi sono educati al lavoro. Le classi sono di 40 studenti ognuna. I giovani hanno un grande rispetto dei docenti, che salutano sempre con un inchino. In aula gli studenti sono tutti in silenzio, prendono nota, fare domande è una cosa ritenuta poco decorosa".E' vero che la scuola è selettiva? "Nell'accesso alla professione viene scelto chi ha i migliori risultati delle migliori università. E per entrare in queste ultime occorre conseguire ottimi risultati nella scuola superiore". Il sistema scolastico giapponese cerca adesso di rinnovarsi, dopo tanti anni. Questa visita dei docenti di tutto il mondo in qualche modo sembra essere stata organizzata anche per chiedere un contributo a tutti.Quali proposte ha fatto il prof. Sandini ai giapponesi?
"Credo che anche loro abbiano bisogno adesso di gente più flessibile. Ed allora occorre un sistema scolastico che garantisca giovani più liberi e flessibili". Come? "Io ho ricordato ad esempio l'organizzazione del nostro liceo Brocchi, con 5 diversi corsi, classico, scientifico, linguistico, tecnologico e sociale, che permette ad uno studente di spostarsi con flessibilità nel corso del quinquennio". E poi? "Ho suggerito che occorre formare classi con meno studenti, 20 sarebbero l'ideale. Ciò permette, soprattutto nell'apprendimento delle lingue, una maggiore interazione tra studenti e docenti. Ho poi suggerito una maggiore ricchezza di attività culturali e sportive, come facciamo noi con la normativa 133".E sul metodo educativo?
"Ho ricordato che studiare solo per la paura e con timore non è positivo. I giovani devono avere il piacere di imparare, di scoprire. Occorre puntare sul piacere degli studi. Ho anche ricordato come da noi i ragazzi con problemi vengano seguiti da due docenti psicologi del liceo. In 16 anni di scuola io non ho mai visto un mio compagno venire sospeso dalla scuola. Ci sono altre forme di persuasione".Silvano Bordignon