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Il documento unitario dei sindacati

Documento unitario su 2° ciclo DOCUMENTO UNITARIO Sullo schema di decreto Secondaria II° Ciclo FLC Cgil Cisl e Uil Scuola ribadiscono, in premessa, tutta la loro contrarietà sull'impianto co...

16/09/2005
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Documento unitario su 2° ciclo

DOCUMENTO UNITARIO
Sullo schema di decreto Secondaria II° Ciclo

FLC Cgil Cisl e Uil Scuola ribadiscono, in premessa, tutta la loro contrarietà sull'impianto complessivo e sui principi ispiratori della legge 53/2003, varata senza alcun coinvolgimento partecipativo della scuola reale e senza un effettivo confronto con le parti sociali.
il Governo, ha varato in prima deliberazione lo schema di decreto legislativo sul secondo ciclo che, soprattutto in materia di organizzazione educativa e didattica, ripropone sostanzialmente l'impostazione e la struttura di quello sul primo ciclo, le cui conseguenze negative in questa prima fase di attuazione della legge sono davanti agli occhi di tutti.
Nel merito dello schema di decreto sul secondo ciclo, dopo una prima generica informativa data alle forze sociali, non c'è stato alcun confronto vero, né sui diversi aspetti critici segnalati, né sulle ricadute sul lavoro e sulla professionalità del personale. La critica è soprattutto relativa al dualismo tra i licei statali e l'istruzione professionale di competenza delle Regioni.
Nonostante gli "aggiustamenti", talvolta addirittura peggiorativi, comparsi nelle numerose versioni avvicendatesi da gennaio a maggio, evidenziamo e denunciamo le seguenti incongruenze che rendono assolutamente inaccettabile il provvedimento:
a) la divaricazione dei due "canali" (ai quali deve aggiungersi l'apprendistato in quanto percorso considerato utile ai fini dell'assolvimento del cosiddetto "obbligo formativo") e la precocità della scelta, collocata al termine del primo ciclo (cioè a 13 anni che, con gli anticipi a regime, si abbassano a 12 anni e mezzo), concorrono a precostituire un rigido sistema di discriminazione sociale fondato sulle condizioni socio-culturali della famiglia di provenienza;
b) lo squilibrio tra i percorsi liceali e quelli dell'istruzione e formazione professionale e all'interno stesso dei primi, giacché si riconosce solo agli studenti del liceo classico "l'accesso qualificato ad ogni facoltà universitaria" e non viene garantita una terminalità definita a conclusione di quelli articolati in "indirizzi" che dovrebbero caratterizzarsi per finalità professionalizzanti, disperdendo così il ricco patrimonio degli istituti tecnici e professionali statali;
c) la mancata garanzia della pari dignità culturale educativa e formativa dei percorsi liceali e di quelli dell'istruzione e formazione professionale, frantumando l'offerta in segmenti non solo distinti ma tra loro gerarchizzati tali, pertanto, da compromettere l'unitarietà del secondo ciclo e il conseguente inevitabile abbassamento complessivo del livello culturale e della qualità dell'offerta formativa;
d) la fumosità e sostanziale inesigibilità del diritto/dovere all'istruzione e formazione fino al 18° anno di età, in quanto subordinata alla disponibilità di risorse, finora fortemente inadeguata e del tutto insufficiente alla generalizzazione di un istituto giuridico che dovrebbe garantire un diritto imprescrittibile, sottratto quindi a condizionamenti e restrizioni;
e) la indeterminatezza della fase transitoria e la mancata individuazione della sede contrattuale per l'impatto sulle condizioni di lavoro del personale aspetti che lasciano una forte incertezza sui futuri assetti ordinamentali.

FLC Cgil Cisl e Uil Scuola ribadiscono, inoltre, la necessità di "fermare i motori" e di attivare il già richiesto tavolo triangolare MIUR-Conferenza delle Regioni-OO.SS. anche per affrontare sia le questioni legate al futuro degli Istituti tecnici e professionali, sia quelle legate all'Istruzione e formazione professionale. Occorre che vengano definite con chiarezza le competenze dello Stato e delle Regioni, previo confronto con le Organizzazioni Sindacali, per porre fine all'attuale confusione e incertezza e per evitare che il governo del sistema di istruzione sia affidato alle sentenze della Corte Costituzionale.
Per le OO.SS. FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola il sistema scolastico deve rimanere nazionale, come aspetto fondamentale della unitarietà del Paese.
Infine FLC Cgil Cisl e Uil Scuola ritengono improponibile e impraticabile. qualsiasi iniziativa di sperimentazione che anticipi, peraltro ad anno scolastico iniziato, l'attuazione di un decreto ancora fortemente in discussione.


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