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Il documento di Megachip sulla scuola

Il documento di Megachip sulla scuola La democrazia è in pericolo. Lo è, soprattutto, perché è in pericolo la coscienza di sé in quanto essere pensante e dunque in grado di operare sce...

18/09/2005
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Il documento di Megachip sulla scuola

La democrazia è in pericolo. Lo è, soprattutto, perché è in pericolo la coscienza di sé in quanto essere pensante e dunque in grado di operare scelte consapevoli anche in merito al proprio futuro sociale, economico e politico. In questi ultimi tempi, ancor più di prima e in modo pericolosamente più subdolo, l' informazione, che si può falsare sia modificando i dati di conoscenza, sia presentandoli in modo condizionante sia scegliendo di non dire, è affiancata in modo massiccio dal potere manipolatore e coercitivo della comunicazione, presentata come intrattenimento o evasione ma veicolo di messaggi molto più incisivi della dis-informazione diretta perché crea, in modo sublimale, il sudario esistenziale dell'abitudine al consenso.

L'abitudine uccide la curiosità e occultare la curiosità ha l'effetto, premeditato, di eliminare capacità e valore, di impedire di scoprire la potenzialità creativa del dubbio, di negare la possibilità di scegliere, dunque di pensare. Creare bisogni indotti , come avviene nella pubblicità ossessiva, volgare e devastante senza il minimo riferimento etico dell'informazione significa non solo trasformare la persona in uomo-merce, metro unico di riferimento dell'universo culturale comunicativo, ma, molto più sottilmente, creare il consenso indotto . E' la morte del pensiero, tanto più devastante per i più deboli, come le persone indifese culturalmente, perché abituate a dimenticare la capacità di scelte consapevoli o gli adolescenti, molti dei quali si stanno trasformando in giovani senza voglie che scivolano ai margini della vita restandoci. In attesa del nulla.

Per questo la democrazia è in pericolo: perché il terreno è fertile per un consenso senza ritorni (etimologicamente senza ri-flessioni). Impedire tutto ciò è l'unico atto rivoluzionario possibile in questo scenario senza speranza e l'arma è la conoscenza, a cominciare dalla conoscenza dei meccanismi.

Cari insegnanti, presidi, genitori, Megachip si rivolge a voi: sottovalutare una realtà che si constata tutti i giorni limitandosi ad una generica, impotente ed autoassolvente lamentazione significa assumersi il peso morale e la responsabilità concreta della fine di quei rapporti interpersonali elementari che sono propri di una civiltà fondata sul bene comune come sintesi armonica dei beni individuali ( e non sulla logica dell' homo homini lupus).

La Scuola, non a caso Istituzione, è l'unica che può ancora porsi il compito di salvare ciò che rimane della coscienza civile individuale e collettiva attraverso la riconquista della capacità di pensare autonomamente, di avere dubbi, di modificare, di costruirsi e costruire, dunque di scegliere , attivando un "io penso" finalizzato al poter fare: in altre parole essere vivi.

Riconquistare il pensiero rubato prima del segno finale del non ritorno significa riconquistarci un futuro che non si aspetta ma che si è in grado, finalmente, di determinare.

Dobbiamo attivare nelle Scuole, e con la collaborazione di tutti, una disciplina trasversale: l'alfabetizzazione al linguaggio dei media. Si tratta, cioè, di capire i meccanismi ( pianificati) che tracciano quei percorsi informativi e comunicativi che sono la reale base degli stimoli conoscitivi delle nuove generazioni: dalla pubblicità agli spettacoli cosiddetti di intrattenimento, alle fiction, alla musica-spettacolo, al modo ( e ai modi) di veicolare informazione, entrare insomma nei palinsesti, per capirne la logica, non casuale, per stimolare l'analisi al fine di creare meccanismi di difesa definibili nella consapevolezza di ciò che si vede o si legge. Solo così si potrà riconquistare il proprio pensiero, cioè una libertà di scelta e di giudizio scevra da ogni idola . Nessuno dovrà essere maestro di verità ma di dubbio.

Megachip è disponibile alla collaborazione con le Scuole e con le Amministrazioni territoriali per mettere a disposizione la propria esperienza già attuata sia attraverso il progetto di educazione ai media (una serie di incontri finalizzati proprio alla conoscenza di quei meccanismi) sia attraverso il progetto, sperimentato nel Lazio, di impostazione induttiva, con gli studenti che entrano nei meccanismi mediatici diventando protagonisti del sistema da analizzare.

Qualsiasi metodo venga scelto, questi o altri ancora, l'importante è cominciare ad agire, creando una rete di persone e scuole e realtà territoriali in grado di difendere se stessi e le nuove generazioni dalla violenza di un futuro che, come stiamo vedendo ogni giorno, potrà diventare tragico negli accadimenti se prima avrà cancellato nelle persone la libertà ( e la voglia) di pensare, di scegliere e quindi di reagire.

Non esiste un destino ineluttabile ma solamente la determinazione della propria volontà.

Pino Livi
Segreteria Nazionale Megachip


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