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Il Denaro-Avellino-Quale scuola per quale società? Dibattito sulla riforma Moratti

istruzione CONVEGNO AL CONVITTO NAZIONALE 'PIETRO COLLETTA' Quale scuola per quale società? Dibattito sulla riforma Moratti La riforma Moratti al centro di un dibattito tra docenti, alunni, as...

25/02/2005
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Il Denaro

istruzione
CONVEGNO AL CONVITTO NAZIONALE 'PIETRO COLLETTA'
Quale scuola per quale società? Dibattito sulla riforma Moratti
La riforma Moratti al centro di un dibattito tra docenti, alunni, associazioni di categoria e politica. Lo scorso 7 febbraio si è svolto l'incontro (Quale scuola per quale società? In attesa dei decreti applicativi per le scuole superiori) presso l'Aula Magna del Convitto Nazionale 'Pietro Colletta' di Avellino per discutere dei 'punti bui' di una riorganizzazione del sistema scolastico che non pare convincere operatori del settore e studenti. In particolare, perno del dibattito, la triplice canalizzazione dell'istruzione (che prevede, in particolare per la scuola media superiore, l'opzione "liceale" di contro a quella "tecnica formativa" con relativa regionalizzazione del corpo docente, e all'alternanza "scuola lavoro", ossia la possibilità di conseguire con un tot di anni di lavoro, subito dopo la media, il riconoscimento di un percorso formativo con diploma), il taglio di cattedre previsto (si parla di oltre 48.000 posti in meno che penalizzerebbero solo gli istituti professionali) e la 'discriminazione' scolastica conseguente al fatto che la scelta istruttiva 'cadrebbe' nelle mani delle famiglie, a seconda della provenienza sociale e non più in base alle vere capacità dei singoli.
A sottolineare gli aspetti di questi punti della riforma, il deputato Ds Alba Sasso, membro della Commissione istruzione della Camera insieme a Gabriella Spagnuolo, rappresentante di Proteo Sapere-Fare, Anna Lenzi, della segreteria provinciale della Cgil, il rappresentante dell'Unione degli Studenti e Agnese Cardinale, presidente Cidi di Avellino. "Questa riforma deve essere eliminata dichiara la Sasso non può essere corretta. Anche se si bloccassero i decreti applicativi è la filosofia che c'è dietro quella che non può reggere. Un'idea che va contro la storia, contro la società, contro la conoscenza". Secondo l'esponente della Camera dei Deputati, si tratta infatti di una legge che va contro i saperi, la formazione professionale di qualità, i tempi naturali della scuola, attraverso il restringimento dell'obbligo scolastico che diventa 'diritto-dovere', e cioè esigibile solo dove e se ce n'è la possibilità. "Il Sud, conclude l'esponente dei Ds in questo modo, corre il rischio di fare a meno delle migliori ricchezze di cui può vantarsi: le giovani intelligenze".
24-02-2005


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