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Il cittadino_Anno scolastico, resta l'incognita della sperimentazione

Soltanto martedì 10 settembre verranno svelati i 200 istituti dove saranno applicati i nuovi metodi, la Moratti comunque fa sfoggio di ottimismo Anno scolastico, resta l'incognita della sperimenta...

08/09/2002
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Soltanto martedì 10 settembre verranno svelati i 200 istituti dove saranno applicati i nuovi metodi, la Moratti comunque fa sfoggio di ottimismo
Anno scolastico, resta l'incognita della sperimentazione

Roma Lunedì la prima campanella per la maggior parte degli studenti italiani, qualcuno è già tra i banchi, altri slitteranno l'inizio di qualche giorno ma siamo già al conto alla rovescia.
Il clima della vigilia appare infuocato, nonostante i tentativi del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti che non perde occasione per ribadire che "non ci saranno né problemi, né ritardi". Nessuna novità di rilievo quest'anno per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado tranne per quelli dei 200 istituti italiani scelti per testare la nuova legge di riforma in via sperimentale. Delle scuole campione, che dovrebbero essere equamente distribuite sul territorio nazionale, non si conosce ancora il nome.
"Continuano ad arrivare le richieste - spiega la Moratti - siamo quasi a quota mille da parte dei circoli didattici, da parte degli istituti, dei direttori generali e dagli enti locali. Questo riteniamo sia la conferma dell'attesa da parte delle famiglie per questa riforma. Tutto sarà risolto entro martedì 10 settembre". Il giorno successivo all'apertura ufficiale.
Per alcuni sarà quindi corsa alle novità: dalla redazione di nuovi piani didattici all'introduzione di nuove figure all'interno del corpo insegnante. Le innovazioni della legge Moratti, infatti, riguardano l'inglese, l'informatica e il maestro prevalente. C'è poi la possibilità opzionale, per i genitori, di iscrivere i figli a cinque anni e dieci mesi in prima elementare e a due anni e 10 mesi per le materne.
In questa bagarre di nuovo e vecchio ci si mettono anche gli insegnanti, in particolar modo i precari che, da giorni presidiano per protesta il ministero di Viale Trastevere. Il motivo del contendere è tecnico e complicato e ha a che fare con le nomine dei nuovi insegnanti: nomine fatte con i nuovo criteri messi a punto dalla Moratti e poi cancellate da una sentenza del Tar.
E, come se non bastasse, ci si mettono anche le "indagini" a peggiorare la situazione. Non si tratta, ovviamente, di indagini giudiziarie bensì di uno studio sullo stato di salute degli edifici scolastici che, a quanto pare, siano ridotti piuttosto male. Addirittura il 15% degli istituti è inadempiente rispetto alle procedure di prevenzione dei rischi. L'allarme è della Uil-Scuola, che alla vigilia della riapertura delle aule rende noto il consueto rapporto annuale sulle condizioni dell'edilizia scolastica. Ciò che emerge dall'indagine non è rassicurante: il 20% degli istituti della Sardegna, fanalino di coda, è inadempiente. Medaglia d'oro della prevenzione, al contrario, per l'Emilia Romagna con solo l'8% di istituti fuorilegge.
A fronte di circa 3500 miliardi (di vecchie lire) ricevuti dallo Stato, gli istituti hanno effettuato in media un intervento di manutenzione ordinaria ciascuno.
Il record spetta alle scuole del Piemonte dove sono stati effettuati mediamente quattro interventi per ogni edificio.

Daniela Esposito


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