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Il Centro-Scuola, il tutor contestato

Pagina 12 - Regione Scuola, il tutor contestato I sindacati abruzzesi contro la riforma della Moratti Per la Cgil: "Mancano persino i fondi per la nuova figura" ...

07/09/2004
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Il Centro

Pagina 12 - Regione
Scuola, il tutor contestato
I sindacati abruzzesi contro la riforma della Moratti
Per la Cgil: "Mancano persino i fondi per la nuova figura"


PESCARA. Parte tra le polemiche l'anno scolastico 2004-2005 anche in Abruzzo. Sono molte, infatti, le incertezze che accompagnano l'avvio della riforma del sistema di istruzione voluta dal ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti. Tutor, offerta formativa, autonomia scolastica, libertà di adozione dei libri di testo sono i temi al centro della contestazione.
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Scuola hanno illustrato i punti critici della riforma, a cominciare dal tutor, una figura non ancora pienamente definita. "Siamo al limite dell'eccesso di delega" denuncia Paola Bonifaci, segretario regionale Cgil scuola "La legge delega, infatti, non parla del tutor. Inoltre, tale figura è citata in modo generico nel decreto di riforma senza specificarne le funzioni. Finché non sarà inserita nel contratto collettivo non può diventare operativa. Peraltro non essendoci le risorse come può partire".
"Nel merito" prosegue la Bonifaci "riteniamo che è una funzione sbagliata per come è vista nel decreto di riforma. Infatti sottrae competenze alla funzione docente ordinaria".
"Il Ministro" per i sindacati "esclude che l'incarico di tutor possa estrinsecarsi in un rapporto di sovraordinazione sugli altri insegnanti e che occorre una specifica formazione e contrattazione nazionale per definire l'arricchimento delle competenze e degli aspetti interrelazionali".
In attesa dei necessari passaggi i sindacati diffidano dal tentare "una subdola forma di introduzione" dei tutor nella scuole. "Senza la specifica sequenza contrattuale nazionale" chiedono i sindacati "la Direzione Scolastica regionale e i dirigenti scolastici si devono astenere dal porre in essere qualsiasi iniziativa che preveda l'introduzione d'autorità di tali funzioni nelle singole scuole. Lo stesso anche per eventuali iniziative di formazione specifica, finalizzate all'introduzione dei nuovi compiti e funzioni tutoriali. Altrimenti, in quanto violazioni del contratto nazionale e delle relazioni sindacali, l'amministrazione sarebbe perseguibile per atteggiamento antisindacale". Altro problema riguarda l'offerta formativa. "Il Ministero" osserva la Bonifaci "non può minacciare sanzioni rispetto a delle competenze che attengono all'autonomia della scuola". "Le prerogative e le competenze in ordine all'offerta formativa, al tempo scuola e all'organizzazione didattica" spiegano i sindacati "sono state attribuite alle singole istituzioni scolastiche, con l'unico limite della dotazione organica e finanziaria disponibile. L'autonomia scolastica deve essere esercitata senza restrizioni" Infine, l'adozione dei libri di testo. "La Costituzione garantisce la libertà dell'insegnante nella scelta del libro di testo. Nessuno può imporre che libro di testo adottare".
Roberto De Luca


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