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Il Centro-Ricercatore addio, l'ira di prof e presidi

Ricercatore addio, l'ira di prof e presidi Ddl Moratti, docenti e precari della D'Annunzio scioperano compatti ...

03/03/2005
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Il Centro

Ricercatore addio, l'ira di prof e presidi
Ddl Moratti, docenti e precari della D'Annunzio scioperano compatti


CHIETI.Una percentuale di scioperanti discreta che ha raggiunto il 100% nella sola facoltà di Farmacia. Comunque non ci sono state assemblee né occupazioni dei rettorati come annunciato alla vigilia. Almeno nel campus universitario allo scalo. E' stata archiviata senza troppi sussulti, dalla D'Annunzio, la giornata di sciopero indetta ieri, a livello nazionale, da docenti, ricercatori e precari dell'università.
Uniti nella protesta contro il disegno di legge delega del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti che mira a cambiare, di fatto, lo stato giuridico dei docenti universitari. In particolare la rabbia dei sindacati si concentra sull'esaurimento della figura del ricercatore. Basilare per il futuro qualitativo di ogni università. Così anche strutturati e precari della D'Annunzio hanno alzato la voce. Questa volta con l'aiuto dei presidi delle facoltà dell'ateneo chietino-pescarese. Che, dopo un'assemblea di lunedì, hanno approvato, all'unanimità, una mozione di sfiducia nei confronti della ddl Moratti. "I presidi delle facoltà della D'Annunzio", si legge nel comunicato, "sostengono la deliberazione assunta dalla Conferenza dei rettori (Crui) nell'incontro del 25 febbraio scorso, dove si esprime netto dissenso alle iniziative legislative del governo in materia di docenza universitaria, sia da un punto di vista procedurale che da un punto di vista giuridico e istituzionale". Inoltre i presidi della D'Annunzio, in pieno accordo con la Crui, "condividono le ragioni del disagio e della protesta che sono presenti nelle comunità accademiche e auspicano, in occasione dello sciopero nazionale del 2 marzo (ieri ndc), una convergenza chiara, responsabile e unitaria di tutte le componenti del mondo universitario". Verificatasi, seppur in modo non troppo eclatante, anche nell'ateneo dannunziano. In cui è stato molto marcato l'ammutinamento messo in atto dai precari, dottorandi in primis. Senza dubbio i più penalizzati dal disegno di legge, attualmente in discussione alla Camera. "La nostra battaglia- dice una dottoranda", è iniziata quasi un anno fa malgrado gli sforzi affrontati siano stati ripagati soltanto in minima parte". Infatti il ddl Moratti nel suo lungo iter di approvazione, ancora in corso, ha subito modifiche. Poco soddisfacenti, però, a detta del mondo docente universitario. "Ad esempio", spiegano, "non è stata per nulla rivisitata la postilla riguardo all'esaurimento della categoria del ricercatore. Un qualcosa di assurdo che merita altre mobilitazioni qualora il governo non tornasse sui suoi passi". Intanto il personale docente potrà contare sul prezioso appoggio dei presidi di facoltà. mancato, almeno ufficialmente, nei mesi scorsi.
Jari Orsini


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