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Il Centro-PEscara-L'esercito dei precari unito chiede chiarezza sul futuro

L'esercito dei precari unito chiede chiarezza sul futuro Folta partecipazione alla riunione convocata dalla Cgil LALLA D'IGNAZIO ...

25/05/2005
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Il Centro

L'esercito dei precari unito chiede chiarezza sul futuro
Folta partecipazione alla riunione convocata dalla Cgil
LALLA D'IGNAZIO


PESCARA. Qualcuno è giovane, fresco o quasi di laurea e di corsi abilitanti all'insegnamento Sis, altri, forse la maggioranza, hanno qualche annetto in più, trascorso tra concorsi e scuole, a superare esami e fare supplenze per accumulare punti in graduatoria. In comune hanno l'aspirazione alla docenza in ruolo e un presente da insegnante "a tempo determinato" che - vista l'esperienza dei precari "storici", in attesa da 10, anche 15 anni, della stabilizzazione - rischia di trasformarsi in un futuro drammatico. I precari della scuola dell'area metropolitana Pescara-Chieti si sono ritrovati in molti ieri mattina nella sala consiliare del municipio, per l'assemblea convocata dalla Flc Cgil alla vigilia del gran giorno annunciato dal ministro dell'Istruzione. Venerdì infatti Letizia Moratti andrà in Consiglio dei ministri per chiedere l'immissione in ruolo di 55mila precari: un bel colpo visto che ad essere in questa situazione incerta sono circa 80mila in Italia, oltre 13.500 solo tra le provincie di Pescara (6000) e Chieti (7500). In realtà questo massiccio ingresso di lavoratori "fa parte delle iniziative intraprese dal governo Amato", tiene a precisare Emilia Di Nicola, responsabile provinciale della Federazione lavoratori conoscenza (Flc) della Camera del lavoro, "ed era stata intrapresa dall'allora ministro della Pubblica istruzione De Mauro".
I precari riuniti a Palazzo di Città non sembrano esattamente fiduciosi sulla reale entrata in vigore del provvedimento, sul quale pesa tra l'altro la scelta delle priorità da dare alle assunzioni (la Cgil preme per la precedenza dei precari "storici") e comunque hanno bisogno di chiarimenti e risposte certe su una serie di problematiche che riguardano la loro situazione lavorativa. E hanno tempestato di domande i dirigenti sindacali intervenuti (della Cgil Nazionale scuola c'era Corrado Colangelo, Emilia Di Nicola del provinciale di Pescara e Mariella D'Orsogna e Lucia Di Luca per la Cgil di Chieti).
Uno dei punti tecnici su cui non c'è chiarezza, secondo molti intervenuti, è quello che riguarda le classi di concorso: si parla di accorpamenti per matematica e scienze, con conseguente riduzione di posti per l'insegnamento. C'è poi il problema del sistema delle graduatorie: anche su questo c'è da fare i conti con gli accorpamenti prospettati nella riforma Moratti per alcune fasce di concorso. Il sindacato ha mandato di contrattare una revisione dei sistemi applicati per gli accessi "tornando alla certezza del diritto". Così come è forte la domanda di rivedere il regolamento per le supplenze, imponendo alle scuole di provvedere subito alla copertura dei docenti assenti non utilizzando i professori interni, e di eliminare il cosiddetto "punteggio della montagna" comparso a metà anno scolastico (punti doppi a chi fa supplenze in paesi sopra i 600 metri, ordinanza con valore retroattivo). Al termine della riunione è stato deciso di costituire un coordinamento precari Pescara-Chieti e di rivedersi a settembre per analizzare i contratti della scuola.


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