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Il Campanile-QUELLO CHE NON TUTTI SANNO SUI TAGLI, A COMINCIARE DALLE TRE "I"

01/04/2005 QUELLO CHE NON TUTTI SANNO SUI TAGLI, A COMINCIARE DALLE TRE "I" Tra i paradossi della comunicazione mediatica c'è stata l'enfasi sulle tre "i" della campagna elettorale di Be...

02/04/2005
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Il Campanile

01/04/2005
QUELLO CHE NON TUTTI SANNO SUI TAGLI, A COMINCIARE DALLE TRE "I"
Tra i paradossi della comunicazione mediatica c'è stata l'enfasi sulle tre "i" della campagna elettorale di Berlusconi (inglese, informatica, impresa), presentate come grandi novità di cambiamento. Eppure poco o niente si dice delle decisioni prese dal Governo di annullare i finanziamenti per l'informatica e di diminuire l'orario di insegnamento dell'inglese. Il primo anno di gestione del Ministro Moratti aveva portato un taglio del 30,07% ai finanziamenti per le nuove tecnologie. Il secondo anno consecutivo questa voce scompariva dai finanziamenti ministeriali. Insomma, alle scuole per oltre due anni non sono arrivati finanziamenti per l'informatica, una delle tre "i" della campagna elettorale berlusconiana. In tre anni si sono ridotti gli insegnanti specialisti per l'insegnamento delle lingue straniere nelle elementari poiché l'insegnamento dell'inglese è stato individuato come fonte di spesa eccessiva. Già la circolare ministeriale applicativa della finanziaria 2002 (C.M. 16 del 2002), riduceva l'insegnamento della lingua inglese nella scuola elementare solo alle classi del triennio, organico permettendo. La finanziaria 2005 afferma addirittura che "l'insegnamento della lingua straniera nella scuola primaria è impartito dai docenti delle classi" (234 milioni di euro risparmiati, secondo il Ministro del Tesoro). Quanto all'insegnamento delle lingue straniere nella scuola media, gli alunni perdono 281 ore d'inglese, il 33,3% delle ore impartite precedentemente all'avvento della Moratti! Tutto ciò ben si accorda con il "meno tempo scuola" già attuato dal decreto di riforma della Moratti per la scuola del primo ciclo e da quello previsto per il secondo ciclo! Tutto ciò ben si accorda con uno scaltro disegno di risparmio, che risponde ad una strategia molto pericolosa: meno scuole, meno classi ma più numerose per frequenza di alunni, meno insegnanti, meno sostegno per gli alunni in difficoltà, meno risorse finanziarie per l'offerta formativa e per gli insegnamenti, meno investimenti per l'edilizia scolastica, meno di tutto insomma, soprattutto meno istruzione per tutti!


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