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I sindacati preparano il «Vietnam» giudiziario contro la riforma della scuola

Scuola. Ricorso alla Corte Costituzionale, poi alla Commissione europea e mobilitazione generale sin dal primo giorno di scuola. Per la ministra dell'Istruzione Giannini sarà «un anno scolastico affascinante. Con le proteste ci confronteremo»

30/07/2015
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il manifesto

Roberto Ciccarelli

I sin­da­cati della scuola ini­ziano a pre­di­sporre l’artiglieria con­tro il governo Renzi. Flc.Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda sot­to­por­ranno alla Corte Costi­tu­zio­nale la que­stione della legit­ti­mità della legge appro­vata defi­ni­ti­va­mente dalla Camera il 9 luglio e fir­mata dal pre­si­dente della Repub­blica Mat­ta­rella il 13. La riforma lede il prin­ci­pio costi­tu­zio­nale della libertà di inse­gna­mento, viola le pre­ro­ga­tive con­trat­tuali e attri­bui­sce al governo «dele­ghe spa­ven­to­sa­mente ampie». I punti con­si­de­rati «ille­git­timi» sono: la chia­mata diretta, l’estromissione del ruolo del sin­da­cato e del con­tratto nazio­nale, i rap­porti tra organi mono­cra­tici e gli orga­ni­smi col­le­giali. Il secondo fronte della bat­ta­glia sarà aperto davanti alla Com­mis­sione Euro­pea. I sin­da­cati denun­ciano «l’insufficienza delle misure‎sulla sta­bi­liz­za­zione che ino­pi­na­ta­mente esclude docenti della scuola dell’infanzia, Ata e seconde fasce». Sotto accusa la norma sui 36 mesi «fatta per punire con il licen­zia­mento i lavo­ra­tori che li matu­rano anzi­ché il datore di lavoro (il Miur) che non li sta­bi­lizza». Terzo fronte del «Viet­nam» giu­di­zia­rio: l’impugnazione dei prov­ve­di­menti ema­nati senza il pre­ven­tivo parere del Con­si­glio Supe­riore della Pub­blica Istru­zione (Cspi), esau­to­rato dalla legge ma ripri­sti­nato con pieni poteri da due gradi di giu­di­zio. Poi ci sarà la mobi­li­ta­zione sin dal primo giorno, con una grande mani­fe­sta­zione in autunno. Tutti gli stu­denti scen­de­ranno in piazza pro­ba­bil­mente il 9 otto­bre (è la data su cui si sta ragio­nando al Riot Vil­lage dell’Uds in corso a Santa Cesa­rea Terme, Lecce). La mini­stra dell’Istruzione Ste­fa­nia Gian­nini si aspetta «un anno sco­la­stico molto più affa­sci­nante rispetto ai molti tra­scorsi. Può darsi che la pro­te­sta che è andata in vacanza ritorni, e allora ci con­fron­te­remo, sulla base dei fatti con­creti: le scuole a set­tem­bre avranno il dop­pio delle risorse per il funzionamento».


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