Torno alle riunioni di oggi. Dialogo su #labuonascuola è utile. Nei prossimi giorni faremo su questo un #matteorisponde
I sindacati bocciano la linea del Governo: "Gli emendamenti approvati non sono sufficienti"
Le posizioni delle due sigle sindacali al tavolo di confronto sulla Buona scuola con il governo: "Cambiamento sì, ma non come vorrebbe l'esecutivo"
Andrea Carlino
A Palazzo Chigi incontro tra Giannini, Boschi, Madia e Delrio per l'esecutivo e la delegazione sindacale comprendente 15 sigle sulla riforma della scuola. I sindacati bocciano la linea del governo: "Gli emendamenti approvati non modificano la sostanza. Cambiamento sì, ma non come vorrebbe il Governo". Questa è la posizione espressa e riportata sull'account Twitter della Flc Cgil, dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso al tavolo di confronto con il governo.
Il segretario della Cisl, Anna Maria Furlan, è della stessa lunghezza d'onda del segretario della Cgil: "Le modifiche che sono state introdotte in Parlamento non sono sufficienti perchè non rimuovono i punti critici che noi non condividiamo. Se si fossero fatti prima altri incontri con il governo sicuramente avremmo costruito un percorso piu' utile per cambiare la scuola - ha aggiunto -. Speriamo che questo incontro non sia rituale ma dia risposte alle questioni concrete poste dal sindacato".
Anche il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo è critico: "Ho apprezzato gli sforzi del Governo per apportare modifiche, ma sono insufficienti. Precariato, valutazione e contratto: sono questi i tre punti su cui chiediamo interventi", ha aggiunto Barbagallo chiedendo "cosa succede dopo questo incontro? Quando e come ci farete sapere se vi abbiamo convinto con le nostre idee di 'buona scuola?".
Il governo, invece, è di tutt'altro avviso: "Oggi era importante darvi direttamente una visione complessiva del provvedimento in discussione al Parlamento in un'ottica di dialogo e condivisione", afferma il titolare del Ministero dell'Istruzione, Stefania Giannini. Il ministro ha inoltre riepilogato i principali contenuti della riforma e le modifiche apportate in Parlamento.
Poco dopo arriva anche la risposta del primo ministro, Matteo Renzi, direttamente su Twitter
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