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I professori contro la riforma della scuola

Ruolo dei dirigenti, assunzioni e mobilità forzata: oggi lo sciopero. Cortei in sette città

05/05/2015
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Corriere della sera

ROMA Tutti contro. Professori. Bidelli. Studenti. Genitori. E anche parlamentari, di opposizione ma anche qualcuno della minoranza del Pd. La scuola italiana oggi si ferma per il primo sciopero unitario dopo 7 anni. Lo hanno proclamato Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Fnals Confsal, Gilda per dire no alla Buona Scuola di Matteo Renzi e del suo governo. Sindacati in piazza in 7 città — Aosta, Milano, Roma, Bari, Catania, Palermo, Cagliari —, ma cortei, sit-in e flash mob sono stati organizzati un po’ in tutta Italia.
Le scuole saranno aperte ma già ieri molti docenti invitavano i genitori a «portare i bambini al mare». Perché l’adesione si prevede molto alta. La Buona scuola non piace al mondo della scuola. Il preside manager spaventa più di tutti: «Non si può dare tutto quel potere a un uomo solo, la scuola è collegialità», dicono i sindacati. E pure gli insegnanti: «Ci saranno clientele e corruzioni». Fa paura la chiamata diretta con il preside che sceglie i docenti direttamente dagli albi territoriali. «Ognuno — spiega Massimo Di Menna della Uil — cercherà di contattare amici e parenti pur di farsi scegliere».
Scioperano i precari della scuola. Quelli che il ddl vuole assumere (100.701 dal primo settembre 2015), ma che, secondo chi protesta, dovrebbero essere molti di più. Scioperano tutti quelli che insegnano da anni ma non sono nelle graduatorie a esaurimento (le Gae) e che quindi resteranno fuori dalle stabilizzazioni. Scioperano anche i prof già assunti: contro gli albi territoriali e la mobilità. «Se io cambio scuola — dice una maestra in ruolo da 15 anni — devo ricominciare tutto da capo».
No alla Buona Scuola anche dagli studenti (Uds, Rete degli Studenti, Udu, Link) in piazza contro gli sgravi alle scuole paritarie decisi dal ddl, contro i finanziamenti privati alla scuola pubblica («ci saranno scuole di serie A e serie B»), per chiedere più soldi per l’edilizia scolastica. Proprio ieri a Ostuni, è venuta giù parte dell’intonaco in 4 aule della scuola media San Giovanni Bosco: nessun ferito.
In piazza i parlamentari: dai grillini a Sel, con Nichi vendola in testa, fino alla minoranza del Pd con Pippo Civati, Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre che chiedono «correzioni profonde» al ddl. Si dice «perplessa» invece la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini: «I punti su cui si sciopera sono assolutamente estranei a ciò che vogliamo fare con la Buona Scuola, rispetto tutti gli scioperi ma è bene che si entri nel merito, che si valuti il contenuto di questa riforma».
C. Vol.
 


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