I presidi: “È in pericolo la sicurezza” E la Cgil chiede l’intervento di Profumo
Il mondo della scuola in agitazione. La scure sugli enti locali mette a rischio il pagamento delle bollette e l’assistenza ai disabili
SALVO INTRAVAIA
ROMA
— Mondo della scuola in apprensione dopo l’allarme lanciato dal presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione. I tagli che la spending review opera ai bilanci delle province, secondo, Castiglione, metteranno a rischio l’avvio dell’anno scolastico. La Cgil si dice molto preoccupata e chiede al ministro della Pubblica Istruzione, Alessandro Profumo, di intervenire; i presidi temono per la sicurezza degli edifici scolastici e i genitori sono quasi rassegnati all’ennesimo taglio dei servizi agli alunni.
«L’allarme che si leva dalle province è preoccupante - dice il leader della Flc Cgil Domenico Pantaleo - perché le difficoltà degli enti locali si sommano ai tagli della spending review sulla scuola e a quelli operati dal precedente governo, che continueranno. In questo contesto già difficile occorre capire — continua — come il governo intende garantire l’avvio dell’anno scolastico. Sarebbe il caso che il ministro Profumo pronunciasse una parola chiara in merito». I dirigenti scolastici temono per l’incolumità di alunni e personale. «Il timore espresso dal presidente
dell’Upi — dichiara Giorgio Rembado, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi — è fondato e ci preoccupa. Penso — aggiunge — soprattutto alla messa in sicurezza delle scuole che potrebbe subire una ulteriore battuta d’arresto». I rappresentanti delle famiglie sono quasi rassegnati. «Ormai — spiega Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici — abbiamo imparato che di fronte ai tagli ai bilanci e ai trasferimenti
alle scuole occorre chinare la testa. La scuola, nonostante tutto, regge. Ma per quanto? Già in tempi di vacche grasse gli istituti erano costretti a sudarsi l’assistenza ai disabili, che ottenevano dopo mille proteste. Adesso le cose possono solo peggiorare. E per quanto attiene all’edilizia scolastica il senso di insicurezza fisica aumenterà”.
Sono le province infatti a garantire il larga parte il funzionamento delle scuole superiori: forniscono gli arredi, assicurano
il riscaldamento e pagano le bollette telefoniche, della luce e dell’acqua. In altre parole gli istituti secondari, a causa dei tagli della spending review, rischiano a settembre di rimanere al buio e al freddo. Ma non solo. Le province garantiscono anche la manutenzione, ordinaria e straordinaria, degli edifici scolastici e la loro messa in sicurezza. Inoltre, assicurano il trasporto, da casa a scuola e viceversa, dei portatori di handicap e forniscono alle scuole personale
ad
hoc
per le pratiche igieniche degli stessi. E, in presenza di soggetti affetti da alcune disabilità (ciechi e sordi) dovrebbero anche inviare nelle scuole facilitatori della comunicazione: specializzati nella lingua dei segni e nel Braille. Ora la spending review potrebbe contribuire a farli sparire. Il presidente dell’Unione delle province d’Italia spiega in maniera semplice come stanno le cose. «Il governo considera come consumi intermedi (3,7 miliardi), anche importanti
servizi che le province erogano ai cittadini. Secondo i nostri conteggi i consumi aggredibili dalla manovra ammontano a 1,3 miliardi, pari a 176 milioni per il 2012. Se il taglio invece sarà di 500 milioni come preventivato i bilanci salteranno e le province non potranno erogare alle scuole importanti servizi».