FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3902177
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » I nuovi test Invalsi, più spazio alle domande aperte

I nuovi test Invalsi, più spazio alle domande aperte

Sciopero dei sindacati: «Prove da rivedere»

04/05/2013
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

ROMA — Arrivano gli Invalsi e tornano le proteste. Scioperi dei docenti Cobas, richieste esplicite di riforma al neoministro Maria Chiara Carrozza da parte di alcuni sindacati, in special modo la Cgil, sit-in di genitori e ragazzi. Quest'anno riguarderanno due milioni e duecentomila studenti. Si comincia la prossima settimana, martedì le seconde elementari, venerdì le quinte. Il 14 maggio toccherà alla prima media, il 16 alle seconde superiori, mentre il 17 giugno si cimenteranno i 600 mila studenti di terza media in sede di esame: l'esito della prova peserà per un sesto sulla valutazione complessiva ai fini della promozione e soprattutto del voto finale.
I dirigenti di ricerca Invalsi hanno annunciato novità già da quest'anno: i dati saranno raccolti elettronicamente, ci sarà più spazio a domande aperte, sia in italiano sia in matematica, perché si vuole «insistere più sulle competenze e sul ragionamento che sulle conoscenze nozionistiche». Altre novità riguarderanno il futuro: l'inglese viene inserito gradualmente a campione e a cadenza pluriennale, infine si sta pensando all'Invalsi dentro l'esame di maturità, anche da svolgere prima, durante l'anno eventualmente, ma che comunque faccia media e influisca sul voto finale e perfino per l'orientamento in uscita verso l'università.
Tutto ciò ai Cobas non piace, per questo scioperano: i quiz Invalsi saranno accompagnati dalle loro proteste proprio in concomitanza con le prove, il 7, il 14 e il 16 maggio. Per il 7 e il 16 sono stati organizzati sit-in davanti al ministero a Roma e manifestazioni in varie città italiane.
«Chiediamo al ministro Carrozza di ridiscutere il sistema di valutazione troppo incentrato sugli Invalsi, sono prove sbagliate che testano solo l'apprendimento di italiano e matematica mentre il sistema di valutazione è cosa molto più complessa», dice il segretario generale Scuola della Cgil Mimmo Pantaleo. «I test Invalsi sono una sciocchezza e uno spreco di risorse, 14 milioni di euro all'anno che potrebbero essere spesi per la scuola statale già così sottoposta a pesanti tagli — dice Massimo Prudente, genitore del coordinamento Scuole di Roma —. Queste prove, inoltre, indirizzano lo studio verso un modello di scuola fatto a quiz che è l'opposto di un vero apprendimento».
Il presidente dell'Associazione nazionale presidi Giorgio Rembado ritiene al contrario che «le prove Invalsi perseguono obiettivi corretti e utili alla governance e alla progettazione didattica delle scuole. Tuttavia sono solo una parte del tutto. Si può fare meglio, non basta valutare italiano e matematica, ci sono altri ambiti didattici che andrebbero valutati. È anche evidente — continua — che la valutazione non la si fa solo per un'acquisizione di dati che spesso rimangono fini a se stessi, ed è qui il limite che io vedo. Un vero sistema di valutazione globale dell'istituto è per ora tutto da inventare, non esiste ancora».
Guarda agli studenti, il presidente del Coordinamento genitori democratici Angela Nava. «I ragazzi — dice — vedono gli Invalsi come qualcosa di assolutamente alternativo, avulso da quello che studiano regolarmente a scuola. Ma questi quiz diventano addirittura vergognosi quando in terza media entrano a far parte dell'esame, pesando con una rigida media ragionieristica sul voto finale. Il rischio più grosso è ritrovarseli alla maturità».
Mariolina Iossa
 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL