FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3884877
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » I dati Ocse e lo "strabismo" della Gelmini

I dati Ocse e lo "strabismo" della Gelmini

Ma di che sta parlando, ministro Gelmini? L'Ocse, l'Organizzazione dei paesi più industrializzati del mondo, la inviterebbe a proseguire nelle sue politiche "taglia e privatizza"?

14/09/2011
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Corrado Zunino

Ma di che sta parlando, ministro Gelmini? L'Ocse, l'Organizzazione dei paesi più industrializzati del mondo, la inviterebbe a proseguire nelle sue politiche "taglia e privatizza"? C'è un limite alle interpretazioni, e alle bugie.
Non è vero, come mette nero su bianco sui dossier distribuiti al ministero della Pubblica istruzione, che in Italia cresce il tempo pieno delle scuole elementari: quelle tabelle mischiano il tempo pieno da 40 ore, per il quale sono garantiti i due maestri, con il tempo prolungato, per il quale non è garantito un bel niente. Ed è facile fare il record storico degli insegnanti di sostegno se si usano, si rottamano per lanciarli nel difficile compito di seguire i portatori di handicap, docenti di geografia e matematica senza  preparazione specifica.

"I dati Ocse indicano alcuni risultati positivi del governo?", dice lei. Certo, stia a sentire: gli insegnanti italiani hanno visto le loro retribuzioni scendere dell'un per cento in nove anni mentre "gli altri" hanno toccato aumenti del 7 per cento. Che deve fare il suo ministero "per proseguire nelle politiche intraprese"? Comprimere ancora la spesa per gli insegnanti fannulloni, congelare ad libitum gli scatti d'anzianità visto che per i prossimi 30 mila precari assunti non ci saranno avanzamenti automatici per otto stagioni?

E poi, dice l'Organizzazione per lo sviluppo economico: in Italia la media dei laureati è intorno al 20 per cento, la media Ocse è del 37,4%. Anche sui diplomati siamo dieci punti indietro. Da noi lavora quasi l'ottanta per cento dei laureati, tra chi non ha neppure un diploma si scende al 51,2%: forse un'università che forma e sforna lavoro andrebbe meglio finanziata. Così non è: tagli e tagli. Fra i 34 paesi membri ci sono 2,9 milioni di studenti in movimento, quasi nessuno viene in Italia (l'1,8%, e il dato è in calo). Avanti anche qui con le politiche governative? Da noi l'81,7% degli studenti universitari non prende una borsa di studio, non conosce welfare. Le ha falcidiate lei, per volontà di Giulio Tremonti, le borse di studio o no?

E' un fatto supportato da un dato: nei paesi più ricchi, democratici e a libero mercato (l'Italia resta dentro queste categorie) gli altri tagliano nella Difesa, negli Interni, ma investono in scuola, università e ricerca. Nella conoscenza. Gli altri. Lei si vanta che dal 2000 al 2008 (quando, per altro, era appena arrivata) la spesa delle scuole per ogni studente sia aumentata del 6%. "Gli altri", in media, l'hanno aumentata del 34%. Da noi lei, ministro, è riuscita a controfirmare un piano risparmi che assicura tagli alla scuola fino al 2025. E già spendiamo per l'istruzione solo il 4,8% del Pil: siamo al 29° posto sui 30 paesi che hanno offerto i dati. Ministro Gelmini, fino a quando la propaganda?
 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL