I bambini vogliono la scuola in presenza e tecnologica
Lo dicono i 50.000 bambini della Generazione Alpha, nati dopo il 2010, delle 3.500 classi di III, IV e V elementare di tutta Italia che hanno aderito al programma Ora di Futuro
ROMA «La scuola? Noi la vogliamo così: in presenza, tecnologica e laboratorial». Lo dicono i 50.000 bambini della Generazione Alpha, nati dopo il 2010, delle 3.500 classi di III, IV e V elementare di tutta Italia che hanno aderito al programma Ora di Futuro durante il periodo di lockdown. Tecnologica per garantire le competenze digitali a tutti; laboratoriale, perché solo attraverso il fare si impara davvero; e, infine, in presenza perché la scuola è prima di tutto luogo di apprendimento e di interazione sociale.
L'OSSERVATORIOLa seconda edizione dell'osservatorio Ora di Futuro, il progetto educativo di Generali Italia e The Human Safety Net, con la collaborazione delle onlus L'Albero della Vita, Mission Bambini e Centro per la Salute del Bambino, ha fatto emergere come bambini, famiglie e insegnanti pur ritenendo il digitale utile a consentire la didattica a distanza durante il lockdown, sia fondamentale il rapporto scuola-famiglia per rendere la Dad più efficace. Un concetto, quello dell'importanza della relazione umana, che viene sottolineato anche dalle famiglie dei centri di Ora di Futuro, che manifestano il desiderio di riprendere appena possibile le attività in presenza con le onlus, e dalle 1.300 famiglie fragili con bambini 0-6 anni per le quali ascolto, supporto e confronto sono necessari per superare il senso di solitudine e isolamento sperimentato durante il lockdown.
LIVE STREAMINGNel live streaming condotto da Lucia Sciacca, direttore comunicazione e sostenibilità di Generali Italia-GBL, e che ha visto l'intervento, tra gli altri, del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e del ceo di Generali Italia-Gbl Marco Sesana, sono state presentate le evidenze di Ora di Futuro. L'osservatorio ha analizzato 2.000 elaborati creativi dei bambini grazie a un team di pedagogisti guidati da Roberto Benes, coordinatore nazionale di Ora di Futuro; la valutazione dell'impatto sociale generato dal progetto è stata affidata al gruppo di ricerca Tiresia, mentre The Human Safety Net si è occupata di valutare l'impatto delle attività delle onlus. Si è ottenuta così un'analisi completa fondata su ascolto, impatto educativo e azioni concrete messe in campo con Ora di Futuro, considerando due importanti novità: l'impatto sociale del progetto e come bambini, famiglie, scuole e Onlus hanno affrontato l'emergenza Covid.
LA SINTESILa sintesi che ne è emersa ridisegna le attività per supportare la scuola, gli insegnanti e le famiglie con l'obiettivo prioritario di garantire la continuità della didattica anche a distanza e l'assistenza alle famiglie fragili. Come l'organizzazione di un percorso didattico in moduli che faciliti la didattica anche da casa, l'offerta agli insegnanti di formazione dedicata per l'utilizzo delle piattaforme digitali più diffuse, servizi utili a fronteggiare l'emergenza destinati alle famiglie e fruibili nei 16 Centri Ora di Futuro e la donazione di 1.000 tablet per le famiglie in difficoltà e attività in digitale per le onlus con l'obiettivo di stare vicini alle famiglie.
L.Ram.