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“Ho scioperato quel posto lo avrei pagato caro”
La supplente
17/06/2015
la Repubblica
DANIELA Rosano, 35 anni, ha lottato contro se stessa. È un’insegnante precaria di storia e filosofia, è centesima nella graduatoria di sostegno delle Gae, provincia di Torino, e neppure questa volta riuscirà a entrare in ruolo. Dopo quattro anni di supplenze.
«Al prossimo primo settembre avrei avuto la cattedra con la Buona scuola, secondaria di secondo grado. Ho scioperato due volte, prima con il mio sindacato, l’Anief, il 24 aprile, poi il 5 maggio con i confederali. Tornerei a farlo».
Il premier ha gettato la spugna anche perché non ha sentito il sostegno degli aspiranti docenti delle Gae di prima fascia. Assumeva centomila persone e molte gli scioperavano contro.
«Non ci faceva certo un regalo con quelle assunzioni, era un obbligo dopo la sentenza della Corte di giustizia europea. E ce le faceva pagare care: potevamo essere sbattuti in una provincia lontana, dovevamo sottostare alla volontà di presidi clientelari».
Ha partecipato al blocco degli scrutini?
«Non personalmente, ma ci siamo organizzati a scuola in modo che in ogni Consiglio di classe ci fosse un docente in sciopero ».
Non le spiace vedere sparire all’orizzonte la cattedra del primo settembre?
«Mi dispiace molto, ma la colpa è del premier che avrebbe dovuto scindere le due questioni: assunzioni da una parte e riforma dall’altra. Sono ancora più dispiaciuta per quei colleghi in attesa da quindici, vent’ anni ».
Che cosa non poteva sopportare della proposta della Buona scuola?
«I genitori e gli studenti a fare le regole sugli insegnanti, un Collegio docenti svilito».
(c.z.)