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GUERRA INFINITA

Dal quotidiano Il Domani di Bologna Guerra Infinita di Bruno Giorgini C'e' da essere furibondi. Furibondi e impotenti. Per la strage dei soldati italiani (e i civili iracheni, ma quelli orm...

17/11/2003
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Dal quotidiano Il Domani
di Bologna

Guerra Infinita

di Bruno Giorgini

C'e' da essere furibondi. Furibondi e impotenti. Per la strage dei soldati italiani (e i civili iracheni, ma quelli ormai non si contano piu'). Ascolto il dibattito parlamentare e mi vengono i brividi. Gli onorevoli sembrano cascare dal pero: toh, c'e' la guerra?! E attaccano e uccidono i nostri soldati?! Quasi avessero creduto alla loro stessa propaganda dell'azione militare come umanitaria, e non di guerra, la guerra degli USA. Non sanno nemmeno che pesci pigliare. Oggi c'e' il lutto: discuteremo domani. Ma va! E intanto gli altri soldati, i vivi?
Che fanno, si nascondono nei bunker? Aspettando che passi la tempesta?
Li portiamo a casa o si mettono a far la guerra dando la caccia ai nemici? E chi sono i nemici?
Stanno li' i carabinieri e i fanti della Sassari senza chiare regole d'ingaggio, ostaggi di una strategia decisa da altri, il comando USA, e bersaglio dei guerriglieri di Saddam o di Bin Laden o di chissa' chi. Non lo so io, e passi. Ma pare non lo sappia il governo, Martino appariva spaesato, e questo e' un po' peggio.
C'e' da rimpiangere sul serio Andreotti. Sono nato nel 46, e a mia memoria, e' la prima volta che tanti soldati italiani muoiono al fronte, in guerra, per di piu' non dichiarata. Anche in Parlamento quasi nessuno pronuncia la parola, ipocrisia sublime se non fosse tragica. L'Irak non e' la Bosnia.
Ho conosciuto i carabinieri a Mostar, i bersaglieri a Sarajevo. Separavano contendenti e fazioni.
Con inglesi, tedeschi, francesi, spagnoli. Benvoluti in genere. Si muovevano con delicatezza e intelligenza. Distinguendosi dagli americani, che a gruppi di tre spazzavano i marciapiedi e dovevi scostarti.
Mi disse un ufficiale USA altolocato, criticando i soldati europei, che l'esercito "deve fare paura", a tutti. Che solo con la paura si poteva mettere ordine tra quei matti e barbari di slavi.
In Bosnia non operavano combattenti ostili, organizzati, animati dalla guerra santa, disposti a tutto fino alla morte.
Come spaventi o terrorizzi (terrificare i terroristi, ha scritto un teorico della strategia) chi pratica la sua propria morte come arma? E sono centinaia se non migliaia.
Non era ancora accaduto l'11 settembre e Bush non aveva scatenato la guerra globale, unilaterale e preventiva.
Che adesso e' arrivata fin sotto il Pavaglione. Due dei soldati uccisi erano di stanza a Budrio, un carabiniere era nato a Bologna, dove ancora vivono i suoi genitori. Non e' piu' possibile far finta di niente, per nessuno. Se l'Italia e' in guerra. quasi senza saperlo, bisogna dire: la pace e' inevitabile.
Deve esserlo, per ciascuno e in ciascuno.
La pace e' l'unico ordine possibile, laddove la guerra e' e provoca caos.
Dirlo e ridirlo, sapendo che non basta.
Anzi e' poco meno di niente.
Ma e' l'unico modo di condolermi per questi soldati morti.
L'unica pietas che sento autentica


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