Graduatorie, braccio di ferro in attesa del ministro
Milleproroghe: Per le pensioni della scuola servono 100 milioni
Per i docenti della scuola si deciderà in queste ore, tra le commissioni Affari Costituzionali-Bilancio e l'aula del senato, dove il decreto milleproroghe è atteso oggi pomeriggio per il secondo via libera, prima dell'ultimo passaggio alla camera. Fronte pensioni: il ministro del lavoro, Elsa Fornero, ha fatto piccole aperture sugli esodati, ma ha anche detto che il resto del problema sarà rinviato ad altri provvedimenti, che dovranno reperire i fondi.
Ieri sera era stato accantonato anche l'emendamento per i pensionandi della scuola, che scontano quest'anno, a differenza di altri lavoratori, il fatto di finire l'anno scolastico ad agosto e non con l'anno solare. Per consentirgli di andare in pensione senza penalizzazioni, secondo i calcoli fatti dalla Ragioneria generale dello stato servono circa 100 milioni. Che ancora però non sono stati scovati. Risultava accantonata anche l'altra questione, quella riguardante la riapertura delle graduatorie ad esaurimento. Un emendamento Pdl, Lega, Udc, Fli richiudeva le porte aperte da un emendamento del Pd alla camera. Altri emendamenti del pd al senato addirittura riaprivano senza limiti temporali. Quale sarà la posizione del ministro dell'istruzione, Francesco Profumo? La risposta ufficiale non è arrivata. La riapertura delle graduatorie, nella versione camera, consentirebbe a 23 mila docenti di essere iscritti in lista, andando ad aumentare la pressione dei precari per una rapida stabilizzazione. «Chi entra adesso sapeva che le liste erano chiuse già dall'inizio del percorso di abilitazione, non si può parlare di una sanatoria che ripara un'ingiustizia», è la tesi di chi sostiene l'abrogazione della riapertura. «Si tratta di sanare la posizione di chi è abilitato e ha diritto a lavorare», sostiene il Pd. Che non ha i numeri sulla carta per contrapporsi alla decisione di Pdl, lega, Terzo polo. Ma non sarà solo una questione numerica.