Gli studenti: "Manganelli e cariche non ci fermeranno, manifesteremo pacificamente"
Non è che l'inizio? Gli studenti di tutta Italia sono pronti ad una lunga stagione di proteste, dopo l’inizio tumultuoso dei primi cortei di venerdì scorso tra Roma, Milano e Torino con scontri di piazza, lanci di sassi e uova contro le forze dell'ordine e fermi di polizia.
Il prossimo venerdì, 12 ottobre, si replica, con il previsto maxi-sciopero della scuola, lanciato dalla Flc Cgil, e dell'intero comparto della formazione, università e ricerca comprese. «Non si può pensare - ha commentato il segretario generale, Mimmo Pantaleo - di fermare l'urlo di disperazione delle nuove generazioni, escluse dal lavoro e dal diritto al sapere, con i manganelli e le cariche. Venerdì saremo in piazza con gli studenti e saranno manifestazioni pacifiche».
Sicuramente la tensione è alta e le immagini dei ragazzi trascinati a terra o caricati dagli agenti stanno facendo il giro del web, tra i gruppi autorganizzati.
Già sono partiti dibattiti e assemblee di studenti per discutere di quanto accaduto e per rilanciare nuove proteste. Venerdì fra l’altro al fianco degli studenti medi ci saranno anche i ragazzi più grandi, quelli dei collettivi universitari, e l'impatto delle manifestazioni potrebbe essere molto più forte. "Sono già previsti oltre 50 cortei studenteschi - annuncia l'Unione degli studenti - abbiamo già assistito a scene di violenza grottesca, vedremo se il ministro Profumo questa volta sarà in grado di rispondere su risorse per la scuola pubblica, diritto allo studio e contrarietà alla legge Aprea".