Giornale di Vicenza-"Un mese di scioperi" La sfida dei sindacati

- STATALI. Agitazioni su base regionale durante giugno
"Un mese di scioperi" La sfida dei sindacati
Roma. Un'ondata di scioperi generali di quattro ore su base regionale, che si dispiegheranno per l'intero mese di giugno, con un calendario fissato a livello nazionale. È la mobilitazione a sostegno dei rinnovi contrattuali, a partire da quello degli statali, decisa nel vertice tra Cgil, Cisl e Uil, che si è svolto ieri e che è stato preceduto dalle segreterie delle rispettive confederazioni. Cgil, Cisl e Uil tengono alto il pressing sul governo a 48 ore dal vertice di giovedì convocato a Palazzo Chigi per sbloccare la trattativa sul rinnovo degli statali.
La decisione conferma la linea indicata dal segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani e da quello della Cisl Savino Pezzotta: "È un messaggio a chi ha bloccato i contratti per evitare che i cattivi esempi facciano scuola". Luigi Angeletti della Uil insiste nella richiesta di forme alternative di lotta per costringere il governo a rispettare la mediazione raggiunta sulla base di un aumento medio pari a 97,75 euro.
Di fronte alla decisione di attuare un mese di mobilitazione per accompagnare il rinnovo del contratto del pubblico impiego, Angeletti dice: "Abbiamo bisogno di una mobilitazione lunga. Uno sciopero fatto in un giorno non avrebbe avuto effetti. È un momento di mobilitazione", spiega, "che ovviamente speriamo di non attivare mai, perché ci aspettiamo che il governo diventi ragionevole e faccia i contratti". Ma, ha continuato il leader della Uil,"nel caso che il governo si intestardisse nel non voler fare i contratti, è chiaro che abbiamo bisogno di una mobilitazione articolata e lunga, che alla fine costringa il governo a più miti consigli. Siamo per scioperi che funzionino che incidano non sulle tasche dei cittadini, ma sul funzionamento della pubblica amministrazione".
"Siamo in presenza di un blocco di tutti i contratti, a partire da quelli pubblici. E quindi la risposta di un mese di mobilitazione, con uno sciopero generale di quattro ore di tutti i lavoratori da gestire con un calendario regionale, è la risposta giusta che si doveva dare", ha detto invece il segretario generale della Cgil, Epifani: "Ora tocca al governo fare i passi che ci aspettiamo. Una mediazione è stata raggiunta, bisogna onorarla".
L'esecutivo invece contesta l'opportunità della mobilitazione. Il ministro dell'Innovazione Lucio Stanca ed il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, la giudicano un'iniziativa sbagliata alla vigilia della ripresa del negoziato. L'attenzione si concentra ora sul faccia a faccia di giovedì. "Abbiamo riconvocato i sindacati per cercare di chiudere il contratto. Insieme all'aspetto economico, però, è importante definire le contropartite", ha precisato Stanca. "Credo", ha aggiunto Sacconi, "che il governo debba avere una propria piattaforma nella consapevolezza che questo contratto deve essere chiuso in tempi rapidi".
Per centrare questo obiettivo i tecnici lavorano ad una bozza d'accordo - i cui punti chiave sono mobilità, produttività ed incentivi - da presentare ai sindacati nel vertice di dopodomani. D'accordo il ministro per l'Attuazione del Programma Stefano Caldoro che, pur ritenendo l'aumento richiesto dai sindacati "sostanzialmente in linea", ha invitato a recuperare "l'efficienza e la competitività del sistema".