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Giornale di Vicenza-Scuola, è ancora polemica sul "diritto-dovere"

ISTRUZIONE. I provvedimenti della Moratti continuano a suscitare le reazioni dell'opposizione. L'appoggio della maggioranza Scuola, è ancora polemica sul "diritto-dovere" E un'analisi...

24/05/2004
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Il Giornale di Vicenza

ISTRUZIONE. I provvedimenti della Moratti continuano a suscitare le reazioni dell'opposizione. L'appoggio della maggioranza
Scuola, è ancora polemica sul "diritto-dovere"
E un'analisi della Cgia di Mestre rileva la scarsa frequenza in Trentino e nelle regioni del Sud
Roma. Continuano le polemiche nell'opposizione contro i due provvedimenti attuativi della riforma dell'istruzione, presentati l'altro ieri al Consiglio del ministri da Letizia Moratti. Secondo il primo, il principio dell'obbligo scolastico sancito dalla Costituzione diventa un diritto-dovere all'istruzione e alla formazione per 12 anni e, comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. L'altro decreto, invece, apre le porte delle aziende agli studenti fra i 15 e i 18 anni. Sono previsti periodi di formazione per l'introduzione diretta al mondo del lavoro ma, sui tempi e i modi, si sono già detti contrari i sindacati confederali. La maggioranza però continua a difendere a spada tratta il ministro. "Quella che sta attuando Letizia Moratti - ha avvertito ieri il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini - è una grande riforma. Anche per questo è nel mirino dell'opposizione e oggetto di continui attacchi e manifestazioni. Non le viene perdonato - ha sottolineato Fini - il coraggio innovativo, né la forte volontà di adeguare il sistema formativo italiano alla realtà attuale". Ma la sostituzione dell'obbligo scolastico con il diritto-dovere continua a provocare polemiche e perplessità. La situazione della scolarità nelle 20 regioni italiane non è comunque positiva, soprattutto nel Sud Italia. La Cgia, associazione degli artigiani e piccole imprese di Mestre, che ha analizzato il tasso di scolarità nelle scuole medie superiori nell'ultimo anno scolastico disponibile, il 2001-2002, ha infatti scoperto che la situazione appare preoccupante nelle tre principali regioni del Sud: Sicilia con l'85,8% di scolarità, Puglia con l'85,6% e Campania 85,0% sono agli ultimissimi posti. Solo il Trentino Alto Adige sta peggio, registrando una scolarità pari al 72%, ma questo perchè nella regione c'è un'elevatissima percentuale di ragazzi che decidono di conseguire la qualifica professionale con soli tre anni di scuola post obbligo. "Se aggiungiamo - commenta Giuseppe Bortolussi della Cgia - che la dispersione scolastica nella scuola dell'obbligo in queste regioni supera il 10%, contro una media italiana del 3%, appare chiaro che la situazione al Sud è davvero difficile". Dall'analisi della Cgia di Mestre emerge, inoltre, come la popolazione con la laurea in Italia non arrivi al 7%; i dati relativi alla Calabria (5,9%), Campania e Sicilia (5,8%) e Puglia (5,7%) sono sul fondo classifica. Per i diplomati sono le regioni del Centro ad essere le più scolarizzate, mentre le due principali regioni del Nordest sono nel basso della graduatoria.
Rispetto ad una media del 22,2%, il Veneto presenta una percentuale del 20,1% e il Trentino del 18,2% ma queste regioni recuperano quando si guarda la distribuzione della popolazione con la qualifica professionale. In questo caso, infatti, il Trentino Alto Adige guida la graduatoria con il 12,3% e subito dopo segue proprio il Veneto, con il 7,6%. "Quello professionale - ha concluso Bortolussi - è un percorso scolastico che nelle nostre terre ha una grande tradizione, per la capacità di questi istituti di aver creato un legame con il territorio e il mondo delle piccole imprese molto forte".


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