Giornale di Vicenza-Arriva il ministro Moratti-E per martedì si mobilitano pure i sindacati
Arriva il ministro Moratti E per martedì si mobilitano pure i sindacati Maxi-convegno dell'Assindustria sul sistema educativo di Anna Madron Chissà se la presenza de...
Arriva il ministro Moratti
E per martedì si mobilitano pure i sindacati
Maxi-convegno dell'Assindustria sul sistema educativo
di Anna Madron
Chissà se la presenza del ministro Letizia Moratti a Vicenza servirà a diradare la nebbia intorno alla riforma della scuola. Dissolvendo dubbi, interrogativi, perplessità che finora non hanno trovato risposte soddisfacenti sul futuro prossimo dell'istruzione.
In ogni caso quella di martedì 20 aprile, giorno in cui la Moratti arriverà in città, ospite in Fiera dell'Associazione Industriali, sarà l'occasione per ascoltare, una volta tanto senza la mediazione dei salotti televisivi, il punto di vista di chi la scuola l'ha ridisegnata, cambiata, aggiustata, per renderla, così si dice, "migliore, più moderna e al passo con i tempi". Dunque una visita importante quella del ministro dell'Istruzione che dovrebbe intervenire - la conferma definitiva però non è ancora arrivata - ad un convegno di ampio respiro. L'evento è stato organizzato da Confindustria nazionale e veneto e Assindustria vicentina, ed è intitolato "Capitale umano: qualità, competitività. Quando la formazione anticipa lo sviluppo". In altre parole è una messa a fuoco sui saperi e le tecnologie, sul destino degli istituti tecnici e ancora sulle strade da imboccare per modernizzare il sistema formativo, anche a livello europeo. In questo contesto, in cui Confindustria presenterà il suo "Rapporto sull'education 2000/2004", il ministro dovrebbe aprire una parentesi dedicata alla "sua" riforma, illustrandone i contenuti e chiarendone i punti più controversi. E non sarebbe cosa da poco, dal momento che proprio in queste settimane le scuole, dalle materne in su, sono alle prese con l'applicazione della "53" che, a sentire dirigenti e insegnanti, del filo da torcere ne sta dando parecchio.
Per i presidi, e non solo, quella di martedì potrebbe essere insomma una mattinata da non perdere (i lavori prenderanno il via verso le 9, in sala Palladio, e l'intervento della Moratti è previsto per le 11), aperta, tra l'altro, a tutti coloro che nella scuola ci lavorano. Del resto il pieghevole con il programma del convegno, i relatori e i temi che verranno trattati è stato inviato - fanno sapere in Assindustria - in tutte le scuole, proprio per dare il massimo risalto ad un'iniziativa che vede come protagonista la "formazione". Su cui dovrebbe soffermarsi anche il ministro del Welfare Roberto Maroni, altra presenza di spicco, più volte ospite a Vicenza, diversamente dalla "collega" Moratti che da queste parti non ha mai messo piede, nonostante il suo nome da un anno a questa parte rischi di essere davvero il più pronunciato tra le mura domestiche.
Anche perché, a poco più di un mese e mezzo dalla fine dell'anno scolastico, è legittimo chiedersi quali saranno in concreto le novità del prossimo, quali i cambiamenti per gli insegnanti e le famiglie, quest'ultime chiamate in causa da una riforma che considera come uno dei fiori all'occhiello il percorso scolastico "personalizzato".
Tutt'altro che condiviso dai confederali che alla notizia dell'arrivo del ministro in città si sono rimboccati le maniche, organizzando un dibattito pubblico, martedì alle 20.30 nell'aula magna del Canova, intitolato "Quale scuola futura?". Anche questa un'occasione per discutere la riforma, alla presenza dei segretari nazionali di Cgil Enrico Panini, Cisl Daniela Colturani, Uil Massimo Di Menna, oltre a Umberto Margiotta, docente all'Università di Venezia e Daniela Calzoni, presidente nazionale di Arciragazzi. Quanto agli alunni, la presenza del ministro in città ha già sortito il suo effetto: una manifestazione di protesta regionale che martedì mattina, mentre la Moratti parlerà in una Fiera "blindata", svuoterà banchi e aule, portando a Vicenza circa 10 mila studenti - questa la stima della vigilia - provenienti da tutte le scuole del Veneto, decisi a puntare ancora una volta l'indice contro "investimenti insufficienti, riduzione del tempo scuola, tagli agli organici dei docenti e degli Ata".