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Giornale di Brescia-"Scuola, troppi problemi irrisolti"

Pochi giorni dopo l'inizio del nuovo anno i confederali fanno il punto della situazione "Scuola, troppi problemi irrisolti" I sindacati: il numero dei docenti è ancora inadeguato rispetto agli alu...

21/09/2005
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Giornale di Brescia

Pochi giorni dopo l'inizio del nuovo anno i confederali fanno il punto della situazione
"Scuola, troppi problemi irrisolti"
I sindacati: il numero dei docenti è ancora inadeguato rispetto agli alunni

Giovanni Spinoni


"Le dichiarazioni trionfalistiche ed entusiaste rilasciat e prima dell'inizio delle lezioni dai responsabili dell'istruzione a livello regionale e provinciale ("finalmente tutti i posti di insegnante sono coperti") hanno dimenticato i vari problemi esistenti e ancora irrisolti nella scuola statale, in quella bresciana in particolare". È questo, in sintesi, il giudizio espresso, deliberatamente a una settimana dall'inizio del nuovo anno scolastico per una verifica sul campo della reale situazione, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri nella sede della Cisl di via Altipiano d'Asiago, dai segretari provinciali dei sindacati della scuola Enrico Franceschini (Cisl), Santo Gafforini (Cgil) e Francesco Manduci (Uil ). Questi i "nodi" della scuola statale bresciana. Il Csa ha assegnato quasi 4mila incarichi a tempo determinato (supplenze annuali) a insegnanti e personale non docente, che - sottolineano i sindacati - dovevano invece essere attribuiti mediante incarichi a tempo indeterminato (nomine in ruolo). Il leggero incremento del numero dei docenti (sono in tutto 12.082) è inadeguato - dicono Cgil, Cisl e Uil - al generalizzato aumento del numero degli alunni e delle classi. I sindacati rimarcano inoltre che non è stata data la risposta necessaria all'assistenza degli alunni in condizione di handicap, riconosciuti mediante certificazione sanitaria. Venerdì scorso, in deroga all'organico previsto, son stati assegnati altri 50 posti di insegnanti di sostegno. In tutto i posti sono quest'anno 1.090, ma si spera che dall'Ufficio scolasticio regionale per la Lombardia ne vengan o dati altri. Alcuni Comuni (Brescia lo fa tempo), di fronte alla mancata assegnazione da parte dell'Amministrazione statale dei docenti di sostegno necessari, provvedono direttamente mediante l'assistenza ad personam. Comunque, in presenza di non adeguata assistenza agli alunni in difficoltà, i genitori possono rivolgersi ai sindacati per avere la consulenza necessaria per presentare eventuale ricorso al Tar perchè venga applicata la legge. Il problema della scarsità del numero degli insegnanti di sostegno in possesso di specializzazione (che ora viene rilasciata solo dall'Università) lo si può facilmente risolvere - spiegano i sindacati - riducendo il numero di alunni nelle classi in cui sono presenti alunni diversamente abili, facendo contestualmente frequentare apposito corso di formazione a tutti i docenti della stessa classe. Ancora, nonostante l'aumento del numero degli alunni stranieri (nelle scuole materne, elementari, medie e superiori statali sono quest'anno ben 14.453, pari al 10,20% del totale degli iscritti), sono stati tagliati i posti in organico dei docenti incaricati dei corsi di alfabetizzazione nelle elementari e medie. L'Ufficio scolastico regionale ha previsto per l'intera Lombardia un incremento di 150 posti di tali docenti, ma ancora non si sa quanti spetteranno a Brescia: si pensa 20-25. In merito a tale questione, i sindacati hanno espresso una durissima critica nei confronti del Csa, che, "nei giorni scorsi, mediante un incarico ad personam e non con un pubblico bando, ha attribuito a Margherita Peroni (ex consigliere regionale), distaccandola dal 2° Circolo didattico dove è di ruolo come docente, il posto per seguire il Protocollo di intesa tra Csa, Provincia e Questura per favorire l'integrazione nella scuola degli alunni stranieri. Un provvedimento assolutamente anomalo a Brescia - hanno detto i sindacati - Un fatto nuovo, straordinario, che ci preoccupa molto. Non solo. Sembra che, per svolgere tale importante mansione, la Peroni fisicamente non andrà al Csa, ma in Provincia, dove è consigliere".


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