Giornale di Brescia-Scuola, decalogo per la riforma
Dieci raccomandazioni inviate dal ministro Moratti alla commissione guidata da Giuseppe Bertagna Scuola, decalogo per la riforma Entro dicembre la proposta definitiva su come cambierà l'istruzione...
Dieci raccomandazioni inviate dal ministro Moratti alla commissione guidata da Giuseppe Bertagna
Scuola, decalogo per la riforma
Entro dicembre la proposta definitiva su come cambierà l'istruzione
Il prof. Giuseppe Bertagna
Obbligo per tutti di 12 anni di istruzione o formazione professionale. Frequenza di tre anni della scuola d'infanzia come possibile credito per il soddisfacimento di almeno uno dei 12 anni previsti. Conferma della durata di 5 anni delle attuali scuole elementari e di 3 anni delle medie. Durata di 4 anni delle superiori. Eliminazione della temuta "onda anomala", che avrebbe comportato per un anno la presenza del doppio degli studenti tenuti a frequentare la prima classe delle superiori. Sono queste le principali novità contenute nel progetto del "Nuovo Piano di attuazione della riforma degli ordinamenti scolastici", elaborato dal "Gruppo ristretto di lavoro", istituito nel luglio scorso dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, con l'incarico "di svolgere una complessiva riflessione sull'intero sistema di istruzione" e "fornire concreti riscontri per un nuovo Piano della riforma e per eventuali modifiche da apportare alla legge 30 del 30 febbraio 2000 sul Riordino dei cicli d'istruzione". Tale Commissione è presieduta dal bresciano prof. Giuseppe Bertagna, pedagogista e docente universitario, responsabile di due prestigiose riviste pedagogiche pubblicate dall'Editrice La Scuola. Entro la metà di dicembre il Gruppo dovrà consegnare al ministro Moratti la proposta definitiva. Il prof. Bertagna, ai primi di ottobre, ha inviato ai sindacati, associazioni e insegnanti una lettera per raccogliere pareri sulle 10 "raccomandazioni" trasferite alla Commissione dal ministro Moratti e che dovrebbero rappresentare il cardine della nuova Riforma scolastica. Questo, in sintesi, il Decalogo. L'obbligo di 12 anni di istruzione e formazione per tutti va collocato "nella prospettiva che il sistema scolastico è primariamente al servizio della persona di ciascuno e mira al massimo sviluppo delle proprie capacità". Va ulteriormente valorizzato il ruolo e la funzione della scuola dell'infanzia, valutando se e in quale modo considerare la sua frequenza (non obbligatoria) come possibile credito per il soddisfacimento di almeno uno dei 12 anni del percorso. Per quanto riguarda la scuola primaria quinquennale e la scuola media triennale, va promosso un Piano degli studi unitario, continuo e progressivo, organizzato in cicli biennali, con un raccordo tra l'ultimo anno delle attuali elementari e il primo delle medie e tra l'ultimo biennio delle medie e gli studi liceali o professionali. Conservando la durata di 8 anni della "scuola di base", viene eliminata la tanto temuta "onda anomala" con i relativi problemi sul piano educativo e metodologico, per alunni, famiglie e docenti e, a livello organizzativo, sul piano edilizio e finanziario. "Occorre progettare una scuola secondaria superiore di elevata qualità culturale ed educativa, con possibilità di completarla con eventuali anni di specializzazione non universitaria". Quindi "devono essere identificate la natura pedagogica, l'identità curricolare e la fisionomia istituzionale di un percorso graduale e continuo di Formazione professionale, parallelo a quello scolastico e universitario dal 14 ai 21 anni, con pari dignità culturale e professionale, abilitato a rilasciare tre titoli di studio: qualifica professionale, diploma professionale secondario, diploma professionale superiore". Per attuare la riforma, "occorre avvalorare l'autonomia delle istituzioni scolastiche e dei Centri per la formazione professionale, cercando di far sempre prevalere vincoli di risultato su quelli procedurali e di percorso, sul piano delle verifiche dell'apprendimento e del soddisfacimento dell'obbligo scolastico". Inizialmente - continua la "raccomandazione" - dovranno essere previsti anche corsi di formazione per gli insegnanti. In una lettera aperta inviata ai docenti, il ministro Moratti afferma anche che "la riforma della scuola non può non avvenire senza il loro pieno coinvolgimento". Per questo è stato aperto un Forum sul sito Internet del Ministero, "con l'augurio che diventi un luogo di incontro per scambiarsi, anche in vista degli Stati generali dell'istruzione previsti per dicembre, opinioni, riflessioni, proposte per migliorare l'offerta formativa". Tre i temi: la mia scuola, la scuola che vorrei, valorizzazione del ruolo degli insegnanti. Da lunedì è attiva anche la "Newsletter" sugli Stati generali, per aprire il dibattito sulla riforma della scuola a docenti, studenti, famiglie, società civile. Giovanni Spinoni