Giornale di Brescia-Quale futuro per i precari nella scuola?

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Quale futuro per i precari nella scuola?

Vi scrivo in relazione ad un articolo apparso sul Giornale di Brescia nei giorni scorsi (sabato se non erro), mi riferisco alla nuova proposta del ministro Moratti riguardante le nuove assunzioni in ruolo degli insegnanti e dell'obbligatorietà di essere laureati per poter insegnare. Tale articolo riportava i numeri che il ministro aveva espresso per le prossime immissioni in ruolo, cioè 20.000 precari assunti& Per chi non fa questo lavoro potrebbe sembrare un'enormità, ammesso che venga rispettata, ma ci tengo a precisare che questi 20.000 andranno a dividersi su tutto il territorio nazionale e in tutti gli ordini di scuola! Perciò possiamo fare un'ipotesi su dati certi dell'anno scorso su 12.000 assunzioni in ruolo, nella Regione Lombardia, e più da vicino a Brescia e provincia, nelle graduatorie per gli insegnanti elementari, sono stati immessi in ruolo in 20 persone. Quindi i calcoli sul futuro non sono per nulla incoraggianti. A parte tutto questo, l'altro argomento che mi premeva trattare riguarda proprio i nuovi insegnanti che vuole il ministro: tutti laureati. Ebbene giustissimo; ma lo sa che la laurea specialistica per insegnanti di scuola materna ed elementare esiste da 6 anni, ovvero Scienze della Formazione Primaria, alla quale io mi sono iscritta ed ora ho la laurea specialistica, dopo 4 anni di esami, spese economiche, sacrifici, speranze& ma sono come tutte le altre in graduatoria e come tutte aspetto& e per giunta partiranno queste nuove lauree che specializzano gli insegnanti in un anno e poi li assumono. E io? E i miei 4 anni? Con queste poche righe mi pareva giusto esplicitare meglio ciò che si vuol far vedere come tutto roseo, ma che purtroppo non è così. MONICA INVERARDI

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