Giannini al test dei sindacati Ok sugli scatti, l’incognita del merito
Dopo aver presentato al Senato le linee programmatiche del suo dicastero, il ministro dell’Istruzione oggi si è confrontata con i sindacati sui temi da affrontare
Valentina Santarpia
Linee programmatiche del governo, personale scolastico e valutazione: eccoli i tre punti all’ordine del giorno dell’incontro fissato per oggi alle 13 tra i sindacati confederali e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: un primo incontro ufficiale, che dietro l’apparente neutralità dei temi da affrontare, nascondeva non pochi nodi da sciogliere. A partire dagli scatti di anzianità e dalla stabilizzazione del personale precario nei prossimi tre anni, per finire con la questione che sta a cuore a tutti: la possibilità di legare l’aumento dei retribuzione dei docenti al merito, facendo entrare a pieno titolo nella scuola italiana il sistema di valutazione. Sul primo punto, il ministro ha annunciato che l’atto di indirizzo per gli scatti degli insegnanti sta per essere sbloccato. «Giudico in modo positivo - ha detto Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola - il fatto che si sia definita la questione dell’anzianità con l’atto di indirizzo all’Aran, fermo da troppi mesi e che potrebbe risolversi già nelle prossime ore». Sul tema del precariato la Giannini, guardando ai prossimi mesi di lavoro, ha chiesto ai sindacati proposte concrete sul tema della formazione e del reclutamento dei docenti. «Il ministro - ha spiegato Di Menna - ci ha detto che è consapevole della problematica ma che la vuole affrontare in modo attento», con la dovuta cautela. Quanto alla questione della valorizzazione della professione insegnante sarà aperta una «fase di ascolto» nelle prossime settimane. «La loro progressione di carriera sarà per me un tema prioritario - ha aggiunto il ministro – insieme all’attuazione del principio dell’autonomia nelle scuole e alla questione della valutazione». Per metà maggio è previsto un nuovo incontro con i sindacati. Infine, il ministro Giannini ha confermato ai sindacati che da settembre partirà il sistema di valutazione, anche se al momento non è stata completata la parte relativa agli ispettori.
«30 mila alunni in più e 3000 insegnanti in meno»
«Va bene premiare il merito- fanno sapere dalla Cgil scuola- ma non si fanno interventi sugli insegnanti per legge, senza passare dal contratto di lavoro, che risale al 2009, e che va assolutamente rinnovato. Se ci sono le condizioni per introdurre dei sistemi meritocratici, ben venga, purché non si tratti dei soliti meccanismi che valgono per pochissimi e lasciano indietro moltissimi, come gli ausiliari tecnici e amministrativi». Anche la Cisl insiste sul fatto che vanno prima risolti i problemi urgenti, come la stabilizzazione dei precari e le posizioni economiche degli Ata, ma non solo: «Dobbiamo affrontare il problema degli organici, non possiamo avere 30 mila alunni in più e 3000 posti da docente in meno», dice il segretario Francesco Scrima, che insiste: «Sul merito il ministro ha parlato troppo, senza dare
spiegazioni: che cos’è il merito? Come lo valutiamo? E l’anzianità professionale, che è esperienza,dove va a finire? ». Anche la Uil batte sul tasto dolente del merito, facendo le pulci al testo del ministro: «Prioritaria , dichiara il Ministro, la riflessione sul contratto degli insegnanti : l’incipit rassicurante è azzerato a livello di contenuti e autorevolezza dalla chiosa in modo che la relativa retribuzione non sia più basata solo sull’anzianità. Parallelamente- scrive il sindacato guidato da Massimo Di Menna - si ritiene opportuno affrontare le nuove modalità di reclutamento dei docenti e valutare. Da parte di chi? Sulla base di quali validati criteri di reclutamento? Forse in base agli stessi criteri - se sussistenti - applicati alle nomine dicasteriali?», si chiede la Uil.
Il rischio protesta (su twitter)
Sembra che più che le linee programmatiche, illustrate dal ministro al Senato, a preoccupare i sindacati siano le omissioni programmatiche. Se il ministro infatti parla di voler trasformare la scuola sulla scia della programmazione, della valutazione, dell’internazionalizzazione, secondo i sindacati nel suo programma mancano elementi di impegno per affrontare alcune questioni aperte: come l’attuazione dei regolamenti della scuola media e della scuola superiore, oppure la regolamentazione dell’Invalsi: «La retorica della meritocrazia è un po’ superata- sostiene Gianna
Fracassi, della segreteria nazionale FLC Cgil - Ci interessa di più capire se esiste un progetto organico, e soprattutto se la scuola è destinata a diventare il luogo dell’addestramento ai test oppure il luogo della didattica per eccellenza». I toni non sono proprio da battaglia, ma poco ci manca: «Ormai più che parlare si cinguetta- ironizza Scrima, Cisl - e allora ci mettiamo poco a lanciare una mobilitazione da 800 mila cinguettii per dire la nostra». Incalza Gilda insegnanti: «Finalmente il Ministro Giannini ci ha convocato e ci auguriamo che questo confronto rappresenti l´occasione giusta per affrontare e risolvere i problemi più urgenti riguardanti il personale della scuola. La Fgu chiederà al Ministro di intervenire con urgenza per ripristinare gli scatti di anzianità 2012 e 2013 e predisporre le procedure per le immissioni in ruolo dei precari».