Gelmini: non ho fatto tagli. Cgil e Pd: il governo sta cancellando l’istruzione
Gelmini, modificando i dati di realtà che sono sotto gli occhi di tutti, ha detto ieri che il governo ama la scuola pubblica e che i tagli non ci sono stati
Gelmini, modificando i dati di realtà che sono sotto gli occhi di tutti, ha detto ieri che il governo ama la scuola pubblica e che i tagli non ci sono stati: le cattedre eliminate erano semplicemente inutili, «sono state razionalizzate». Le critiche sono dunque «un non senso» I sindacati la pensano in altro modo. La scuola «non reggerà altri tagli» e per questo «siamo pronti alla mobilitazione», fa sapere Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil. «Il ministro Gelmini afferma che la scuola pubblica è in grado di reggere le 20 mila cattedre in meno che salteranno il prossimo anno - spiega - ma noi abbiamo un' opinione diametralmente opposta alla sua. La scuola non è in grado di sostenere ulteriori tagli. Siamo di fronte alla distruzione della scuola pubblica». Per questo «sabato parteciperemo alle manifestazioni che si terranno in tutta Italia e ci auguriamo che attraverso un'azione sociale e politica si possano scongiurare questi ulteriori tagli». Pantaleo snocciola alcune cifre: «si tratta di 19.700 docenti e 15 mila ata in meno previsti per il prossimo anno con cui arriviamo a oltre 130 mila docenti e 45 mila ata in meno nel triennio 2008-2011». «Sono i numeri a dire che questo Governo vuole smantellare la scuola, l'università e la ricerca pubblica. L'ultimo rapporto del Miur sugli stanziamenti pubblici per la ricerca scientifica ci dice che nel 2010 lo Stato ha stanziato lo 0,54% del Pil. In un anno gli investimenti sono diminuiti del 7%. Mi sento quindi di dire al ministro dell' istruzione Mariastella Gelmini che ha ragione: il Governo non vuole penalizzare la pubblica istruzione e la ricerca, l'intenzione è quella di smantellarle del tutto». Cos¿ il senatore del Partito Democratico Ignazio Marino.