GdS-Decreto graduatorie-POCO ENTUSIASTI GLI ESPONENTI DELL'OPPOSIZIONE, CONTRARIA LA CGIL
POCO ENTUSIASTI GLI ESPONENTI DELL'OPPOSIZIONE, CONTRARIA LA CGIL Il Consiglio dei ministri ha varato il ddl che mette ordine nelle graduatorie degli insegnanti. Soddisfatta la Moratti Un bonus di...
POCO ENTUSIASTI GLI ESPONENTI DELL'OPPOSIZIONE, CONTRARIA LA CGIL
Il Consiglio dei ministri ha varato il ddl che mette ordine nelle graduatorie degli insegnanti. Soddisfatta la Moratti
Un bonus di sei punti ai precari storici della scuola
Silvia Mastrantonio
ROMA '#8211; "Una soluzione equa per tutti". Con queste parole il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha definito il disegno di legge varato ieri dal Consiglio dei ministri che dovrà mettere ordine nelle graduatorie degli insegnanti. Il testo prevede l'attribuzione di un bonus di 6 punti ai precari cosiddetti storici e dà incarico alla contrattazione perché sia rideterminato il contingente dei posti riservato ai passaggi di ruolo degli insegnanti in servizio. A partire dall'anno scolastico 2004-2005 scatterà anche una diversa valutazione per i docenti che hanno conseguito l'abilitazione a seguito del superamento di un concorso ordinario o riservato ed i docenti diplomati nelle Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario. Per tutti questi ci sarà una nuova tabella. La graduatoria formulata su tali basi, quindi, dovrà essere integrata e aggiornata ogni due anni. Le differenze con le vecchie valutazioni consistono nel bonus di 6 punti; nella riduzione di un terzo del punteggio da attribuire al voto di abilitazione; nella riduzione ad un terzo del punteggio attribuito per le altre abilitazioni. Il ddl prevede poi che la contrattazione collettiva determini il contingente dei posti riservati ai passaggi di ruolo degli insegnanti in servizio in modo da destinarne il maggior numero possibile alle assunzioni di precari. A questo proposito il comunicato del ministero fa sapere che si procederà a nuove assunzione sulla base di una programmazione pluriennale formulata di concerto con i ministri dell'Economia e della Funzione Pubblica e approvata dal Parlamento. Per i docenti di sostegno non abilitati si offre la possibilità dell'abilitazione con la condizione di aver prestato servizio un minimo di almeno 360 giorni negli ultimi quattro anni. A tal fine saranno istituiti appositi corsi di durata annuale presso le Università. Se questa, in sintesi, è l'estrema sostanza del provvedimento, fiumi di parole sono stati spesi per commentarlo. A cominciare dalla Moratti secondo la quale l'intervento si è reso necessario per "sanare una situazione di grave disagio derivante dalle scelte di governi precedenti". Parla di equilibrio Giuseppe Valditara, di An, che però sollecita l'esecutivo a procedere al più presto con le assunzioni. Secondo Luca Volontè, invece, il ddl è un successo la cui paternità va interamente ascritta all'Udc. Ma non sono altrettanto entusiasti gli esponenti dell'opposizione e, in buona parte, i sindacati. Per Titti De Simone (Prc) si tratta di "aria fritta" mentre Albertina Soliani (Margherita) accusa il governo di aver fatto troppo poco e troppo male. Verdi, Ds e Sdi sono concordi nel ritenere che il provvedimento non risolva neanche in minima parte il problema del precariato. E su questo tema vanno più in profondità i sindacati. Enrico Panini (Cgil) è del tutto contrario e parla di "pessima circolare" che otterrà l'unico risultato di allungare "ulteriormente l'attuale procedura per avere l'autorizzazione alle nomine". Delusa anche Daniela Colturani della Cisl secondo la quale il governo ha perso un'occasione mentre Di Menna (Uil) sollecita ad aprire il capitolo delle immissioni in ruolo. Più ottimista lo Snals che sottolinea l'"equità" del provvedimento.
(sabato 20 settembre 2003)