GdM-una riforma che parte dalla... riforma
CASTELLANETA In un convegno a confronto il progetto-Berlinguer con il progetto-Moratti Ds, questa è "la scuola che vogliamo" una riforma che parte dalla... riforma CASTELLANETA Parte dal...
CASTELLANETA
In un convegno a confronto il progetto-Berlinguer con il progetto-Moratti
Ds, questa è "la scuola che vogliamo"
una riforma che parte dalla... riforma
CASTELLANETA Parte dalla "scuola" la serie di incontri che la sezione Democratici di sinistra di Castellaneta intende realizzare, sulle maggiori tematiche di conflitto nazionale tra maggioranza e opposizione.
"La scuola che vogliamo" era appunto il titolo del convegno che ha visto gli interventi dell'on. Alba Sasso della Commissione istruzione-scienze-cultura della Camera dei deputati; Luisa Cantore, dell'Ufficio scuola -federazione Ds. di Taranto e di Angelo Loreto, Capogruppo consiliare Ds. Coordinava l'incontro, il segretario della locale sezione Ds., Orazio Giustiniani.
Grande inquisita della serata, la Riforma Moratti o, com'è stata da alcuni ribattezzata, la "controriforma" della scuola. Riforma, che, come ha esordito Loreto "crea divisioni per classi' porta indietro la scuola' è un attacco alla scuola "pubblica"", definita senza esitazione dalla Cantore "a rischio di sopravvivenza".
Proprio quest'ultima ha annunciato la forte e coesa campagna nazionale della sinistra a sostegno della presunta incostituzionalità della scelta del Ministro Moratti.
Ma quali le maggiori critiche? Nel suo incalzante intervento, l'on. Sasso ha posto l'attenzione su alcuni punti, in continuo riferimento con la Riforma Berlinguer: dispersione scolastica; divisione della formazione per età; taglio fondi; mancanza di dialogo nelle trattative.
Pertanto: la riforma del centro-sinistra, ha spiegato la Sasso, aveva scelto di elevare gli anni di obbligo scolastico proprio per combattere il problema dell'abbandono dello studio da parte di molti ragazzi e, inoltre, si rendeva "consapevole delle diverse intelligenze tra i ragazzi" con la necessità di "una scuola dell'infanzia che ci invidiano in tutta Europa, finalizzata a superare lo svantaggio sociale; una scuola media unitaria e, infine, un biennio" "trampolino" per scelte, forse, più consapevoli.
"La riforma Moratti - continua - riduce l'obbligo scolastico: a 13 anni i ragazzi sono chiamati a scegliere!". Scelta che, per la sinistra, significa rimanere orientati al contesto sociale in cui già si è inseriti, a sostegno delle disuguaglianze.
E poi, il taglio fondi, senza esclusioni: ore di sostegno, ricerca e la classica diatriba scuola pubblica e privata. "Si taglia sulla qualità del sistema e non sugli sprechi".
Ultimo punto di scontro con la maggioranza di Governo sul fronte scuola, è quello che la Sasso definisce "avocazione - da parte del Governo - delle scelte sull'istruzione che competono allo Stato" in una denunciata mancanza di confronto su quella che più volte è stata definita, una "legge blindata". La mobilitazione generale del mondo scuola e ricerca muove, quindi, i suoi passi anche a livello locale proprio in concomitanza con le grandi manifestazioni nazionali.
Sara Tanzarella