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GdM-Scuole, non si chiude. Per ora

tagli della moratti - 1 La lista nera degli istituti a rischio ridimensionamento arriva al ministero Scuole, non si chiude. Per ora Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale: "Falso allarme" ...

30/08/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

tagli della moratti - 1
La lista nera degli istituti a rischio ridimensionamento arriva al ministero
Scuole, non si chiude. Per ora
Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale: "Falso allarme"

Niente chiusura, nè dimensionamento. Non per ora. Le scuole superiori del capoluogo "Romanazzi", "Panetti", "Elena di Savoia", "Majorana", "Pitagora" e la media inferiore "Lucarelli-Manzoni", insieme agli istituti di Monopoli (industriale, istituto d'arte), Locorotondo (agrario), Bitonto (industriale), Gioia del Colle (industriale), Mola (industriale), Trani (media "Palumbo"), Castellana Grotte (industriale), Acquaviva (industria e artigianato), Andria (industriale), Conversano (media ""Forlani"), Putignano (industria e artigianato), Terlizzi ("De Gemmis"), Barletta (industriale, industria e artigianato), Giovinazzo (Iiss), Molfetta (industriale, industria e artigianato), Triggiano (commerciale), Santeramo (Iiss), non sono destinate a scomparire. Almeno non prima di due anni e non perché considerate poco produttive.
Eppure sono finite nella lista nera compilata da una commissione ministeriale, che ha preso in considerazione esclusivamente il rapporto alunni-docenti. Fra le scuole a rischio chiusura - 91 nella regione e 2003 in Italia - ci sarebbero quelle nelle quali sono presenti meno di 9,5 studenti per insegnante. A seguito della divulgazione dell'elenco da parte delle organizzazioni sindacali, immediato è scattato l'allarme. Anche perché, nella maggioranza dei casi, la scure dei tagli si sarebbe abbattuta su quegli istituti nei quali sono attivi un elevato numero di laboratori, le sperimentazioni didattiche, le specializzazioni, e che accolgono una percentuale considerevole di portatori di handicap. Il cui diritto allo studio viene garantito, spesso, da docenti ad hoc.
Spegne le polemiche e dichiara che "il problema non esiste" il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Fiori: "Siamo in presenza di una assurdità. Nel caso in cui la Regione (ente preposto al piano di dimensionamento della rete scolastica) dovesse decidere di chiudere, accorpare o ridimensionare qualche istituto, non lo farà certo sulla scorta di questo unico dato, di per se insignificante".
Fiori, rintracciato telefonicamente durante il viaggio di ritorno dalla Capitale - ha preso parte, insieme agli altri manager regionali dell'Istruzione, ad un incontro sulla sperimentazione alle elementari e materne - dichiara inoltre che "le nostre scuole godono di ottima salute. Sarebbe assurdo penalizzare gli istituti tecnici e professionali, di buona qualità e che possono contare su un gran numero di iscritti". Insomma, stando alla voce del più autorevole rappresentante del pianeta-scuola, la questione non si pone: "Si tratta di uno studio effettuato sugli istituti di istruzione primaria e secondaria, non di un provvedimento esecutivo".
Di opinione diversa i sindacati, in particolare la Cgil che parla di "diritto allo studio in pericolo". Maurizio Lembo, segretario provinciale: "Questo governo attua la politica dei tagli. Dei docenti, del personale Ata, dei dirigenti scolastici (bloccato il concorso per 2000 capi d'istituto, a fronte di un fabbisogno di 3500 unità) ed ora delle scuole. Manterremo alta la vigilanza".

Antonella Fanizzi


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