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GdM-oltre il "no" del consiglio dei ministri, la riforma della scuola di Letizia ........

Ritorno ad un solo maestro ed anticipo dell'età d'ingresso a scuola: oltre il "no" del consiglio dei ministri, la riforma della scuola di Letizia ........ Ritorno ad un solo maestro ed anticipo ...

08/08/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Ritorno ad un solo maestro ed anticipo dell'età d'ingresso a scuola: oltre il "no" del consiglio dei ministri, la riforma della scuola di Letizia ........

Ritorno ad un solo maestro ed anticipo dell'età d'ingresso a scuola: oltre il "no" del consiglio dei ministri, la riforma della scuola di Letizia Moratti incassa il giudizio negativo di tutti o quasi i protagonisti attivi del mondo della scuola elementare, che di tornare indietro proprio non ne vogliono sapere, almeno per quanto riguarda il maestro unico. Non che i contenuti della riforma siano chiari, rileva Franca Pinto Minerva, preside della facoltà di lettere dell'università di Foggia. "Sto studiando i testi della riforma - dichiara la Pinto Minerva - e temo si stia facendo confusione fra "maestro prevalente" e "maestro unico". La Moratti parla di "maestro prevalente". Ogni giudizio è comunque prematuro, senza aver valutato attentamente i testi".
Il modulo attualmente adottato (tre maestri che coprono gli ambiti antropologico; linguistico-espressivo; logico-matematico) prevede già la figura del maestro prevalente. Lo ricorda Iole Delli Guanti, dirigente del circolo Vittorino da Feltre: "bisogna ancora capire bene cosa preveda la riforma Moratti, visto che il maestro prevalente già esiste. Per quanto riguarda l'anticipo dell'ingresso a scuola sono d'accordo, già si fa, si tratta di stabilire le regole in una giungla".
Grazia De Colellis, dirigente vicario del circolo De Amicis e 40 anni di insegnamento alle spalle, ha dei dubbi, condivisi, sulla fine che faranno gli altri insegnanti del modulo, ma ha soprattutto dubbi di carattere didattico: "certo, i piccoli sono disorientati all'inizio, quando si trovano di fronte a tre maestre, ma si adattano in fretta e il sistema a tre funziona meglio: i bambini sono più stimolati e gli insegnanti pure, dal confronto con i colleghi".
Negativo anche il parere di Mariolina Goduto, dirigente della scuola elementare Santa Chiara: "E' un ritorno al passato, l'interruzione di un lavoro intrapreso da più di dieci anni e di cui solo adesso si vedono i risultati. Mi sembra che la riforma Moratti sia di tipo ideologico, conservatore, basata sul'idea di fondo che i bambini abbiano bisogno di un solo punto di riferimento stabile, invece l'esperienza ha certificato l'efficacia della molteplicità delle figure educative". Impraticabile, per la Goduto, anche l'ipotesi di anticipare l'inizio della scuola: "ipotesi drammatica perchè non si accompagna ad un incremento di organico, soprattutto nelle materne. Un bambino di due anni e mezzo ha anche esigenze assistenziali che la riforma non prevede di colmare con personale e strutture adatte".
Giovanna Orlando, circolo Pio X, sottolinea l'impossibilità di una retromarcia ed insiste sulla necessità della specializzazione dell'insegnante: "non è più possibile pensare alla figure del docente tuttologo, i maestri devono essere specializzati. Del resto anche in famiglia ci sono più figure di riferimento, non una sola come accadeva una volta".
Anche i maestri non vedono di buon occhio l'ipotesi di tornare all'insegnante unico, e non sono per motivi occupazionali. "Il modulo - dichiara Riccardo Pasquarella - è stato elaborato per superare i limiti del maestro unico. Le motivazioni pedagogiche della riforma Moratti mi sembrano deboli, prevalgono quelle finanziarie, la necessità di tagliare le spese". "Un maestro solo potrebbe influenzare i bambini a senso unico", incalza Dora Treggiari. La pluralità è sempre positiva, e con tre maestri il bambino si trova a confrontarsi con tre modi diversi di pensare e di vedere le cose".


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