GdM-Moratti, a lavare i piatti
Non solo fischietti, ma anche coperchi di pentole per la protesta "Moratti, a lavare i piatti" Lo slogan-provocazione di studenti e operai "Moratti, Moratti, lascia la scuola e vai a lavare i p...
Non solo fischietti, ma anche coperchi di pentole per la protesta
"Moratti, a lavare i piatti"
Lo slogan-provocazione di studenti e operai
"Moratti, Moratti, lascia la scuola e vai a lavare i piatti...". "Fitto, Fitto, con la scuola sei sconfitto...". La "provocazione" è venuta da una frangia di operai in via Putignani. Una provocazione raccolta al volo dagli studenti che ieri erano mischiati per categorie sindacali, ma anche per appartenenza scolastica, a operai e sindacalisti. Tutti insieme, appassionatamente. E soprattutto, rumorosamente. L'uso degli "strumenti" per attirare l'attenzione della gente è infatti andata oltre ogni più rosea immaginazione: non solo fischietti e tamburi, ma anche "tam-tam" improvvisati da coperchi di pentole. Un anziano operaio è riuscito ad ottenere un effetto campanaccio battendo tra di loro due pistoni.
Ma il "top" della fantasia l'hanno messa in mostra studenti e docenti precari. Una frangia, in particolare, sotto l'attenta e scatenata regia della segretaria provinciale della Cisl-scuola, Maddalena Gissi, ha sottolineato in maniera particolarmente rumorosa e goliardica il ruolo pubblico della scuola. "La scuola c'è", lo slogan adottato. Non solo per ribadire la presenza di studenti e insegnanti contro il "pacchetto" delle riforme Moratti, ma anche per allontanare lo spettro della privatizzazione. Tra le vignette, una particolarmente significativa: un bimbo che, piangendo, stringe un biberon tra le mani. Quale l'allegoria? "L'anticipo a due anni e mezzo della scuola dell'infanzia - ha fatto notare una insegnante precaria - è stata una pessima trovata perché così andrà a finire che tutti noi faremo le tutrici, anziché le insegnanti. E poi come si può anticipare a due anni e mezzo la scuola dell'infanzia se mancano sezioni di scuola materne e senza il doppio organico"? Il riferimento è ai tagli e al rischio che per effetto della riforma la scuola dell'infanzia diventi una sorta di "babysitteria".
Secondo stime della Prefettura, ha superato il 45 per cento la presenza di docenti e studenti alla manifestazione di ieri. Centinaia di studenti infatti si sono uniti al lungo serpentone a mattinata inoltrata, grazie all'uscita anticipata da scuola (alle 12). "Una percentuale nettamente superiore alla media - è la valutazione del segretario provinciale della Cgil-scuola, Maurizio Lembo - un segnale che deve essere colto: lo sciopero infatti ha coinvolto moltissimi cittadini, che da spettatori sono diventati parte attiva del corteo. I temi della scuola si sono intrecciati con l'articolo 18. La difesa dei diritti civili riguarda tutti".
Nicola Patruno