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GdM-Ma i sindacati restano insoddisfatti: sono soltanto briciole

Via libera alla richiesta della Moratti che ne aveva chieste 6mila in più Scuola, 15mila assunzioni Ma i sindacati restano insoddisfatti: sono soltanto briciole ROMA Il ministro della Pu...

15/11/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Via libera alla richiesta della Moratti che ne aveva chieste 6mila in più
Scuola, 15mila assunzioni
Ma i sindacati restano insoddisfatti: sono soltanto briciole

ROMA Il ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti ha incassato il "si" del consiglio dei ministri alla sua richiesta di assunzioni nella scuola. Seimila in meno rispetto alle 21.000 inizialmente proposte perchè il collega Tremonti, che tiene i cordoni della borsa, nel dare il suo preliminare via libera ne ha sdoganate soltanto 15.000.
Per sapere però quante e quali cattedre saranno coperte (e dove) bisognerà aspettare il decreto ministeriale che provvede alla ripartizione. Innanzitutto stabilendo quante tra le 15.000 nomine sono riservate agli insegnanti e quante al resto del personale: ausiliari, tecnici, amministrativi, insomma i cosiddetti Ata. E poi definendo contingenti per regioni, ordini di scuola e materie. L'unica cosa certa - lo ha stabilito espressamente il consiglio dei ministri di oggi - è che la suddivisione terrà conto dei "fabbisogni prioritari" e dunque delle aree deboli del Paese.
Ma quali sono? Si sa che la precarizzazione più alta si registra tra il personale Ata e nel Nord Italia; quanto alle materie c'è carenza di professori soprattutto nelle discipline scientifiche e tecniche. E' vero pure che ogni Regione cercherà di tirar acqua al suo mulino. Già oggi la Cisl della Campania ha reclamato diverse migliaia di unità "per dare certezze alla didattica e continuare nei progetti sperimentali portati avanti in questi anni".
Intanto, i sindacati della scuola incassano i 15.000 ingressi che saranno operativi per il prossimo anno scolastico (2004-2005), ma rilanciano: i posti disponibili sono almeno 100 mila e quello di oggi può essere solo l'antipasto.
Di "briciole" parla il segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini che definisce ciò che è stato ottenuto solo un "primo e parziale risultato della costante azione del sindacato in questi anni".
Daniela Colturani, leader della Cisl scuola ritiene che si tratti di "una goccia in un mare" e auspica che l'intervento odierno rappresenti "una inversione di tendenza rispetto a una politica di tagli e di mancati investimenti nel settore".
Di Menna, segretario generale della Uil scuola, lamenta l'assenza di un piano pluriennale di assunzioni. Solo così - sostiene - si potrebbe risolvere il problema della precarizzazione e spegnere le tensioni nella categoria. Dello stesso parere il segretario generale dello Snals-Confsal, Fedele Ricciato, che vuole anche avere "notizie certe" sull'iter del ddl sulle graduatorie degli insegnanti precari. Il varo di questo provvedimento, secondo alcuni, condiziona molto il pacchetto di immissioni in ruolo deciso oggi.
Già avant ieri il responsabile cultura della Margherita Enzo Carra aveva messo in guardia: se le nomine sono riferibili all'anno 2004-2005 (come è) c'è la necessità - aveva affermato - di aspettare l'approvazione del ddl sui precari che modifica i criteri di valutazione dei titoli dei docenti. Anche sul fronte sindacale si manifesta il timore che se da qui a settembre non sarà concluso l'iter del ddl sulle graduatorie, si riaprirà la conflittualità tra precari storici e precari "sissini".


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