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Gazzettino-Tagli alle ore, insegnanti di lingue straniere sul piede di guerra

Tagli alle ore, insegnanti di lingue straniere sul piede di guerra (cdm)- Insegnanti di lingue sul piede di guerra contro la riforma Moratti. Il primo decreto applicativo del "nuovo corso" vol...

20/02/2004
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Il Gazzettino

Tagli alle ore, insegnanti di lingue straniere sul piede di guerra
(cdm)- Insegnanti di lingue sul piede di guerra contro la riforma Moratti. Il primo decreto applicativo del "nuovo corso" voluto dal ministro "rischia di strozzare l'insegnamento dell'inglese e delle altre lingue europee nella scuola dell'obbligo", spiega Anna Maria Chiavatti, responsabile di Lend Udine, l'associazione professionale che ieri, al Marinelli, ha chiamato a raccolta docenti, laureati e genitori per fare il punto della situazione e studiare il modo per fare pressing sul ministero prima che sia troppo tardi.
I problemi sul tappeto? "Dopo l'applicazione del decreto le lingue subiranno una riduzione del tempo scuola e un appiattimento della loro valenza formativa", dice Chiavatti.Che argomenta, dati alla mano. Nelle elementari, allo stato attuale si fanno 297 ore di inglese, per 3 ore alla settimana negli ultimi tre anni e, "nelle situazioni più felici l'introduzione dell'inglese viene già attuata anche in prima e seconda". Dopo il decreto le 297 ore restano, ma "spalmate" su 5 anni. Risultato? "Il tempo scuola viene diluito", i bambini avranno meno ore di lezione e non avranno il tempo per "sperimentare" quanto appreso ("viene a mancare la fase della produzione"), i docenti si ritroveranno un carico spropositato di classi da seguire ("oggi un docente ne segue 6, in futuro potrà averne anche 10"), quando non rischieranno addirittura il posto di lavoro per colpa della riduzione degli organici.

Stessa musica alle medie, dove, nel post-riforma gli studenti avranno solo 1 ora e 38 a settimana per studiare l'inglese rispetto alle 3 attuali, e altre 2 per una seconda lingua comunitaria. "Così i ragazzi rischiano di dimenticare la prima lingua e di non imparare la seconda", dice Chiavatti. "Siamo preoccupati per gli esiti del decreto sull'apprendimento degli alunni", dice Dianora Spizzo, docente delle medie. Mentre il collega Vincenzo Spezie punta l'indice sul pericolo di riduzione degli organici. Senza contare che si rischiano di creare scuole di serie A e altre di serie B. "Negli istituti dove i presidi sono più sensibili, rimedieranno destinando alle lingue parte delle ore opzionali, nelle aree meno virtuose questo non accadrà. E finirà che i genitori si rivolgeranno alle scuole private di lingue per consentire ai figli di apprenderle".

Ma il Lend non intende gettare la spugna prima di aver lottato. "Abbiamo intenzione di creare un comitato permanente per studiare la situazione e per vedere se è ancora possibile fare pressioni sul governo per introdurre delle modifiche".


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