Gazzettino-Tagli ai "prof", duecento posti in meno
Tagli ai "prof", duecento posti in meno La previsione del sindacato della scuola dopo che il ministro ha illustrato i criteri di riduzione Futuro a tinte fosche per la scuola della regione. In...
Tagli ai "prof", duecento posti in meno
La previsione del sindacato della scuola dopo che il ministro ha illustrato i criteri di riduzione
Futuro a tinte fosche per la scuola della regione. In arrivo una nuova sforbiciata dietro le cattedre friulane, che, il prossimo anno, secondo stime della Cgil, potrebbero restare "orfane" di quasi 200 insegnanti. Nonostante la costante crescita degli studenti, nonostante l'aumento degli alunni disabili, nonostante l'incremento delle richieste di tempo pieno. Un paradosso che, in regione, ha giàspopolatoil personale della scuola, lasciando sul campo più di 350 docenti negli ultimi due anni, oltre a 200 insegnanti di sostegno. A fare le spese del nuovo taglio, soprattutto le medie e le superiori friulane. Ma anche per materne e elementari, per il sostegno all'handicap e le mini-scuole di montagna si annunciano scenari tutt'altro che rosei.
IL QUADRO.La previsione arriva dalla Cgil scuola, per bocca del suo segretario regionale Antonio Luongo. "La finanziaria ha previsto una riduzione dell'organico del personale docente di 12.260 posti a livello nazionale. A livello regionale è possibile ipotizzare una taglio tra i 150 e i 200 posti, come già avvenuto nei due anni precedenti". Un'eventualità che Luongo ritiene "assolutamente catastrofica, perché la popolazione scolastica cresce in tutti gli ordini di scuola (al 31 dicembre 2003 si contavano 1300 alunni in più rispetto al 2002), il numero di alunni diversamente abili aumenta, cresce la domanda di tempo pieno nella scuola elementare (il 2\% in più rispetto l'anno precedente, dal 32 al 34\%)". Il taglio non fa i conti neppure con le liste d'attesa delle materne: a fine 2003 ben 400 mini-alunni hanno atteso invano in "coda" di essere accolti nelle scuole statali, senza contare quelli rimasti fuori dalle materne comunali. "È evidente - conclude Luongo - che per tutte queste ragioni non è possibile ipotizzare il taglio neppure di un solo posto. La Cgil - Scuola metterà in campo tutte le energie e costruirà tutte le alleanze sociali e politiche per scongiurare l'ennesima riduzione di posti, dannosa in sé, per il personale, per gli alunni, per il paese".
SUPERIORI E MEDIE.Già "vittima" privilegiata dei tagli 2003 (quest'anno ha avuto 152 docenti in meno in organico di diritto), la scuola superiore sembra candidata ancora una volta a fare da ostia sacrificale sotto la scure Moratti. A penalizzarla, soprattutto il calo di iscritti dovuto alla riduzione dell'obbligo scolastico: a livello nazionale si prevedono quasi 41mila alunni (e 4500 posti) in meno. Ma le superiori sopporteranno anche il grosso del "colpo di spugna" sui vicari, una cinquantina in regione. A queste figure chiave, che collaborano con i presidi nella gestione dei grandi istituti, dal 2004 non sarà più concesso l'esonero dall'insegnamento. Un risparmio di posti "a scapito dell'efficienza", rimarca Luongo. Secondo la Cgil anche le medie friulane dovranno fare i conti con un taglio consistente, per colpa della saturazione delle cattedre a 18 ore, dello stop alla sperimentazione della seconda lingua e della riduzione del tempo scuola da 30 a 27 ore.
MATERNE ED ELEMENTARI.Per la scuola dell'infanzia il sindacato non si aspetta nessuna riduzione di posti. Ma è tutt'altro che una buona notizia. "Le prime indicazioni confermano un forte incremento degli alunni per il prossimo anno, un aumento cui si aggiungeranno anche gli eventuali "anticipatori" di due anni e mezzo". Quindi, c'è da aspettarsi la naturale lievitazione delle liste d'attesa. "Servirebbe un incremento di organico, perché lo stesso numero di docenti non è assolutamente sufficiente". Nelle elementari (dove a livello nazionale taglieranno 1900 posti) friulane cresce la richiesta di tempo pieno (con 879 classi su 2616, il 2\% in più rispetto al 2002), destinata a non venir soddisfatta.SOSTEGNO.Per ora tutto tace, ma, come ipotizza Luongo, "un nuovo calo dei posti di sostegno potrebbe derivare dall'applicazione del nuovo decreto Berlusconi, che definisce parametri più severi per l'individuazione degli alunni diversamente abili". E meno studenti disabili significa meno docenti. Per ora, anche se alle elementari e alle materne il numero di alunni con handicap è calato (rispettivamente di 6 e 41 unità fra il 2002 e il 2003), gli studenti disabili continuano a crescere in medie (+27) e superiori (+40): a dicembre 2003 nelle scuole friulane erano in totale 2400, 20 in più rispetto al 2002.
Camilla De