Gazzettino-Scuole materne, un anticipo "pericoloso"
L'allarme lanciato dalla Cgil scuola: "In assenza di indicazioni dalla direzione regionale su questo aspetto della riforma, sindaci e dirigenti che accettano l'iscrizione di bambini sotto i 3 anni ris...
L'allarme lanciato dalla Cgil scuola: "In assenza di indicazioni dalla direzione regionale su questo aspetto della riforma, sindaci e dirigenti che accettano l'iscrizione di bambini sotto i 3 anni rischiano in proprio"
Scuole materne, un anticipo "pericoloso"
L'anticipo scolastico non s'ha da fare. È il monito contenuto nelle lettere inviate proprio in questi giorni, su iniziativa della segreteria provinciale della Cgil Scuola, ai dirigenti scolastici e ai sindaci dei Comuni nei quali hanno sede le scuole per l'infanzia pubbliche e private.
Secondo la denuncia del sindacato, l'ingresso al primo anno delle materne, facoltà delle famiglie dei bambini che compiono 3 anni entro il 28 febbraio 2005, è vincolato da tre condizioni: l'esaurimento delle liste d'attesa, la disponibilità di posti e l'assenso delle Amministrazioni comunali, che hanno l'obbligo di fornire i servizi adeguati per garantire l'accesso anticipato.
Non è tutto. Una recente circolare ministeriale specifica che la Direzione scolastica regionale ha anche l'obbligo di aprire un tavolo di confronto con i Comuni, allo scopo di fissare le condizioni minime e gli altri elementi relativi all'accoglimento degli allievi "anticipati". Successivamente si sarebbero dovuti istituire controlli e verifiche sull'adeguamento a questi parametri, per garantire un servizio migliore possibile ai più piccoli. Così, per il sindacato, non è stato fatto.
"La Direzione regionale ha scansato questo impegno - denuncia Carla Franza, della segreteria provinciale della Cgil Scuola ,- scaricando tutta la responsabilità su amministratori locali e dirigenti scolastici. Infatti, nel caso le cose non vadano per il meglio, saranno proprio questi ultimi a pagarne le conseguenze".
Per questo motivo, il sindacato consiglia ai propri iscritti, applicati nelle scuole per l'infanzia dell'intera provincia, di farsi rilasciare dal dirigente scolastico un ordine di servizio, indicante le mansioni specifiche dell'accoglimento anticipato, poiché in questa situazione di vuoto i lavoratori della scuola non sono legittimati a operare in questo senso.
"L'assenza dell'intesa tra Miur (ministero dell'istruzione e della ricerca) ed Enti locali - sostiene Franza - delegittima in sé e per sé l'anticipo, che oltretutto doveva decollare in via del tutto sperimentale. Nel momento in cui il servizio non sarà all'altezza delle aspettative delle famiglie o, peggio ancora, quando si registreranno delle inefficienze, i genitori si rivolgeranno a presidi e sindaci, che risponderanno in prima persona per la qualità, il rispetto delle regole e la sicurezza del servizio stesso. Dirigenti e amministratori locali, a ogni modo, hanno sbagliato, perché hanno accettato le iscrizioni anticipate, nonostante l'iter ministeriale non sia stato completato. Le condizioni dettate dal Miur non sono affatto opzionali".
L'irregolarità denunciata dal sindacato non riguarda soltanto le scuole pubbliche. "Lo stesso discorso vale per le paritarie e le private - conclude Carla Franza - poiché vigono gli stessi obblighi di controllo e, di conseguenza, di responsabilità. Tutto ciò, in particolare, nelle realtà dove le Amministrazioni comunali hanno stipulato convenzioni specifiche con questo tipo di scuole".
A.B.