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Gazzettino-Scuola, studenti di nuovo in piazza

Riforma, no all'#146;anticipo Scuola, studenti di nuovo in piazza Pordenone Studenti in piazza contro la riforma Moratti. La prossima settimana, probabilmente mercoledì, gli studenti dara...

06/10/2005
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Il Gazzettino

Riforma, no all'#146;anticipo
Scuola, studenti di nuovo in piazza
Pordenone
Studenti in piazza contro la riforma Moratti. La prossima settimana, probabilmente mercoledì, gli studenti daranno vita a una giornata di sciopero e a una manifestazione pubblica per protestare contro l'ormai prossimo decreto che rivede l'assetto della scuola media superiore. Nonostante il "niet" espresso dalle Regioni entro il 17 ottobre dovrà necessariamente prendere forma l'ultimo troncone della riforma Moratti che riguarda oltre 2.500 famiglie del Friuli Occidentale e i genitori e gli studenti che dal prossimo gennaio (ma l'orientamento parte già in dicembre) dovranno scegliere il nuovo percorso di studi dopo le medie inferiori.

Ad agitare ulteriormente le acque si è messo anche il Senato che ha anticipato la sperimentazione della riforma. "Ciò che è accaduto nella settima Commissione del Senato ha dell'incredibile - evidenziano Teresa Sarli e Gianfranco Dall'Agnese della Cgil Scuola - perché si sta cercando di attuare la riforma già dal prossimo anno". Tante le domande delle famiglie pordenonesi per le quali non esiste risposta, soprattutto per quanto riguarda il doppio binario istruzione-formazione professionale: gli istituti tecnici e professionali avranno pronto per dicembre (quando prende il via il mese dell'orientamento, ndr) il rinnovato piano dell'offerta formativa? Saranno statali o regionali? E gli istituti d'arte che fine faranno? I titoli rilasciati dagli istituti tecnici saranno terminali, cioè con una qualifica professionale, come accade oggi, o saranno propedeutici all'Università, come prevede il testo del decreto per i licei?

Le difficoltà però non riguardano esclusivamente gli studenti che devono iscriversi alle superiori, ma anche quelli già frequentanti, perché la riforma potrebbe stravolgere il percorso di studi in atto. "Si tratta di una forzatura politica senza precedenti, che va bloccata a tutti i costi - continuano i sindacalisti - Ci rivolgiamo in particolare ai Collegi d'istituto: anticipare la sperimentazione determinerà un effetto negativo sulle prossime iscrizioni e una frattura grave tra licei e formazione professionale".

Alessandra Betto


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