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Gazzettino-Scuola, passa il piano contro la fuga

normativa prevede una serie di percorsi per i quattordicenni che decidono di lasciare il percorso formativo. Il ruolo affidato dalla Regione agli istituti professionali statali Scuola, passa il pia...

11/08/2003
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Il Gazzettino

normativa prevede una serie di percorsi per i quattordicenni che decidono di lasciare il percorso formativo. Il ruolo affidato dalla Regione agli istituti professionali statali
Scuola, passa il piano contro la fuga
Ma il provvedimento sulla formazione non soddisfa l'assessore alla Cultura. Che si astiene
È stato approvato dalla giunta regionale il protocollo d'intesa che verrà sottoscritto tra la stessa Regione e i ministeri dell'Istruzione e del Lavoro per la realizzazione, fin dall'anno scolastico 2003-2004, di un'offerta formativa sperimentale integrata di istruzione e formazione professionale. "Vogliamo sottrarre a una "non scelta" - spiega l'assessore alla formazione professionale Roberto Cosolini - i quattordicenni della regione non più obbligati a proseguire gli studi". Si tratta del piano anti-fuga dalla scuola, per recuperare quei ragazzini che, dopo l'esame di terza media, hanno ritirato la loro iscrizione dalle superiori. Ma, soprattutto, per "colmare" il vuoto causato dalla riduzione dell'obbligo scolastico voluta dal ministro Moratti: "vuoto" che il Governo ha cercato di sanare alla meglio con un accordo quadro Stato-Regioni siglato nel giugno scorso (anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia), premessa all'avvio di progetti regionali sperimentali. E sta tutto qui il "nocciolo" del problema, che ha dilatato di settimana in settimana il parto della sperimentazione friulana. L'assessore regionale all'Istruzione Roberto Antonaz, l'ha dichiarato con chiarezza nei giorni scorsi: non intendo togliere le castagne dal fuoco al ministro. Quindi, se piano dev'essere, che almeno la titolarità sia dell'istruzione e non della formazione. Altrimenti, "piuttosto che fare un pasticcio, meglio non fare il progetto". E l'altroieri in giunta Antonaz ha marcato il suo differente modo di vedere astenendosi al momento di votare il progetto. All'assessore di Rifondazione non piace l'equiparazione tra istituti pubblici e privati prevista dal protocollo, né il fatto che alla commissione tecnico-scientifica siano affidati solo compiti di monitoraggio e non di indirizzo.
"Sui principi di base - assicura però Cosolini - siamo tutti d'accordo". Antonaz, per parte sua, scopre le carte dell'Istruzione: "L'ipotesi preparata dalla mia Direzione prevede che l'integrazione scuola-formazione sia gestita dagli istituti professionali statali. L'abbiamo realizzata studiando diversi progetti elaborati in altre regioni, come l'Emilia, la Toscana, l'Umbria, la Campania. L'obiettivo, per sopperire alla gravissima decisione della Moratti di abbassare l'obbligo scolastico, è quello di far restare i ragazzi il più possibile dentro il sistema dell'istruzione. Si potrebbero prevedere anche possibilità di passaggio da un corso all'altro, per recuperare alla scuola qualche giovane


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