Gazzettino-Scuola in tilt, mancano all'appello prof e bidelli
Sit-in anche dei sindacati padovani davanti alla direzione scolastica regionale a Venezia per il taglio del personale, sia docente che tecnico Scuola in tilt, mancano all'appello prof e bidelli...
Sit-in anche dei sindacati padovani davanti alla direzione scolastica regionale a Venezia per il taglio del personale, sia docente che tecnico
Scuola in tilt, mancano all'appello prof e bidelli
Le organizzazioni sottolineano le difficoltà degli insegnanti delle elementari sempre più frequentate da alunni stranieri
Un docente ogni 106 studenti. E il già sensibile gap tra il numero di professori e di alunni che contraddistingue le scuole di Padova rischia di diventare una voragine visto che nel prossimo anno scolastico i ragazzi sui banchi sono destinati ad aumentare, i prof in cattedra a rimanere pressochè invariati. Una situazione spinosa che potrebbe farsi incandescente, con aule stracolme da una parte e sale insegnanti semivuote dall'altra. "Stiamo attraversando una fase molto preoccupante: la scuola è alla deriva - dichiara Ernesto De Sieno dello Snals - perchè, se non è provvista di un organico adeguato, non è in grado di mantenere la qualità del servizio. Ma del resto, come potrebbe? La macchina dell'istruzione funzionerà bene quando si riusciranno a tutelare questi due aspetti, la qualità dell'insegnamento e un numero congruo di personale". Gli operatori risultano carenti anche per quanto riguarda gli Ata: "Sono di supporto alla didattica, se mancano pure loro la scuola va allo sfacelo. L'atteggiamento di tagliare sempre e comunque per sanare il bilancio non è conveniente quando in ballo ci sono la cultura e la formazione dei nostri giovani".
E un altro problema si sta facendo via via più urgente. La globalizzazione, bellissimo esempio di culture diverse l'una affianco all'altra all'interno di una stessa classe, sta dando gatte da pelare ai docenti, soprattutto delle elementari, che ritrovandosi il mondo concentrato in aula devono destreggiarsi tra lingue diverse che richiederebbero competenze specifiche, più simili a quelle di un traduttore che di un maestro di scuola primaria. "La scuola non fornisce nè strumenti nè risorse ai docenti che si trovano a rapportarsi con un numero crescente di studenti extracomunitari, e a dover far fronte a difficoltà di vario genere, a cominciare dalla reciproca comprensione linguistica. Spesso gli insegnanti - osserva De Sieno - sono impreparati all'accoglienza degli stranieri perchè sprovvisti dei mezzi idonei: continuando così, la scuola rischia di involvere anzichè progredire". Ieri una delegazione padovana di Cgil, Cisl, Uil e Snals ha partecipato al presidio di protesta davanti alla sede della Direzione scolastica regionale, a Venezia. Scopo del sit-in, manifestare contro la carenza di insegnanti, segretari, bidelli e tecnici. "Nonostante le tabelle ministeriali assegnino al Veneto 134 posti Ata in più, la Direzione regionale prevede almeno 274 posti in meno rispetto alle richieste avanzate dai dirigenti scolastici. A questi - sostengono i sindacati - vanno aggiunti altri 94 assistenti tecnici, chiesti dalle giunte esecutive degli istituti, destinati ad assolvere una funzione delicata nei laboratori: il totale dei posti in meno diventa così di 368. Non possiamo in nessun modo - dicono con forza - avvallare una politica di tagli che penalizza la qualità del servizio e inoltre non corrisponde all'aumento degli alunni nel Veneto che nel prossimo anno scolastico saranno ben 12.010 in più rispetto a quello in corso".
Federica Cappellato