Gazzettino-No ad "un canale formativo di serie B

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(cdm) - No ad "un canale formativo di serie B in cui potrebbero essere emarginati i soggetti più deboli". Forti di questo grido di battaglia, insegnanti e studenti dello Stringher, capitanati dalla preside Enrica Mazzucchin, chiedono alla Regione la revisione del protocollo d'intesa firmato a settembre scorso con il ministero sul sistema integrato di formazione professionale. "Un protocollo pessimo che sancisce una finta integrazione", dice Mazzucchin. Che precisa: "Il nostro non è un attacco politico a questa Giunta, che, anzi, ha dato più ascolto alle scuole di quanto non abbia fatto la precedente".
Si tratta di una questione di principio, che metta fine all'annosa competizione fra istituti statali e centri di formazione professionale. "Invece di creare inutili doppioni, noi proponiamo alla Regione di avviare un modello sperimentale, che preveda per gli istituti professionali statali la possibilità di rilasciare una qualifica quadriennale, con un quinto anno di raccordo all'università. Con un documento, abbiamo chiesto un incontro urgente con gli assessori regionali Antonaz e Cosolini". Ma i due assessori, non è un mistero, hanno idee diverse sul tema. Per Cosolini "quel protocollo rimane e non si tocca. L'accordo con il Miur è un ottimo accordo: come me la pensa il mondo della formazione e buona parte del mondo della scuola. Forse, invece che fare battaglie su questo, sarebbe meglio che queste scuole concentrassero le proprie energie per una mobilitazione contro i danni creati dalla riforma Moratti".

Diversa la posizione di Antonaz: "All'epoca della firma dell'intesa, avevo già sostenuto in Giunta l'inopportunità di varare un protocollo di integrazione in quei termini, perché subordina le scuole statali agli enti privati. Credo vada corretto: spero che dal mondo della scuola arrivi un messaggio chiaro che mi permetta di mettere in discussione il protocollo".