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Gazzettino-Musica, crescono le cattedre a rischio

SCUOLA La Cgil preoccupata per l'#146;involuzione degli studi musicali alle elementari e alle medie. Incertezza sul futuro dei docenti Musica, crescono le cattedre a rischio (N.A.) Sono...

07/06/2005
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Il Gazzettino

SCUOLA La Cgil preoccupata per l'#146;involuzione degli studi musicali alle elementari e alle medie. Incertezza sul futuro dei docenti
Musica, crescono le cattedre a rischio
(N.A.) Sono partite le sperimentazioni universitarie della legge 508 che ha parificato conservatori ed accademie agli atenei, ma si continua a rincorrere la formazione di base. All'orizzonte, resta confuso il profilo dell'offerta formativa che dovrebbe garantire la completezza del percorso degli studi musicali.
"Se nella scuola dell'infanzia la musica è quasi del tutto assente - spiega Teresa Bradiani della Cgil - il futuro nelle medie è davvero incerto perché la riforma Moratti sta riducendo l'orario scolastico. E a farne le spese saranno proprio gli insegnanti delle materie che hanno meno ore di lezione a disposizione, come Educazione musicale o Educazione tecnica". Con l'organizzazione dell'orario scolastico a 27 ore più 3 ore da dedicare alle attività opzionali comprese anche le ore trascorse in mensa per il pranzo, gli alunni potrebbero avere meno offerta formativa. "E gli insegnanti meno opportunità di lavoro - precisa la sindacalista - Una sofferenza che in Veneto si fa fatica a spiegare perché, a differenza di altre regioni, gli iscritti all'anno scolastico 2005/06 saranno 3.111 in più, e i posti in organico non saranno sufficienti a coprire i livelli numerici di insegnanti per questi nuovi iscritti".

Le rappresentanze di Cgil scuola si dicono comunque pronte a fronteggiare la situazione. "Staremo attenti anche al tentativo in atto di limitare l'insegnamento degli strumenti musicali ad attività di laboratorio" spiega Teresa Bradiani.

Oltre all'Educazione musicale, infatti, nelle scuole medie con questo particolare indirizzo - in Polesine sono quattro: Porto Tolle, Villadose e, da un anno, Castelguglielmo e Porto Viro - è previsto un programma triennale strumentistico con la frequenza a un corso di teoria e lettura della musica, e lo svolgimento di una serie di attività formative come musica d'insieme, orchestra e canto corale.

"Frequentare un laboratorio musicale collettivo, magari soltanto per un'ora alla settimana - protestano gli insegnanti di strumento - ha poco senso rispetto a seguire un corso di strumento individuale, completato dall'approfondimento teorico e dall'attività di musica d'insieme".

Bradiani stigmatizza anche il fatto che "ci sono scuole che tentano, sbagliando, d'inserire lo studio dello strumento nelle attività di laboratorio".

"La legge 508, nelle scuole a indirizzo musicale ha parificato questo insegnamento alle altre discipline curriculari - osserva la sindacalista - Cgil-scuola si impegna fin d'ora perché sia incrementato lo studio della musica nelle scuole e per avviare i licei musicali che garantiscano la continuità della formazione a chi intende accedere ai conservatori. E dove ci saranno posti vacanti chiederemo la copertura con il personale di ruolo, invece di ricorrere al precariato. Solo così si darà stabilità alle cattedre".


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