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Gazzettino-Meno insegnanti ma più preparati ?

SCUOLA Rosario Drago e Gianna Miola hanno delineato la panoramica che si schiude con i cambiamenti in arrivo Meno insegnanti ma più preparati Con la riforma gli istituti bassanesi pronti a camb...

17/11/2003
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Il Gazzettino

SCUOLA Rosario Drago e Gianna Miola hanno delineato la panoramica che si schiude con i cambiamenti in arrivo
Meno insegnanti ma più preparati
Con la riforma gli istituti bassanesi pronti a cambiare: "Sarà la domanda a dettare legge"
Bassano
Ci saranno meno insegnanti, ma più preparati. E aumenterà l'offerta formativa, per rispondere a esigenze sempre più differenziate. A partire dall'anno 2004-2005 la scuola cambia: è in arrivo la tanto discussa riforma scolastica. E anche in Veneto si lavora in vista del cambiamento, come è stato spiegato nella tavola rotonda dal titolo "La scuola della riforma: le novità, le difficoltà, le realtà del territorio". In "cattedra" Rosario Drago, consulente del ministro Letizia Moratti, e la dirigente regionale del ministero Gianna Miola.

Quasi 530 mila studenti, con un incremento di 8000 ragazzi (dei quali 7000 sono stranieri) rispetto all'anno scorso; 78 mila tra personale docente e non, 750 istituti statali (con circa 900 alunni per plesso), 1464 scuole non statali (1204 delle quali della scuola per l'infanzia): questi i numeri della scuola veneta elencati dalla Miola. "La riforma scolastica - ha spiegato la Miola - ci obbliga a considerare tutti questi numeri sotto un aspetto nuovo. Per esempio, per quegli ottomila studenti in più che il Veneto ha avuto non sono state create aule nuove. Inoltre, i settemila stranieri sono di cento etnie diverse e ovviamente con esigenze particolari. La vera sfida alla quale ci mette davanti la riforma è quella di cambiare il sistema e soprattutto essere pronti a farlo. Con questa riforma è la domanda che detta legge e non l'offerta e in questo le famiglie reciteranno un ruolo fondamentale".Su come siano le famiglie il punto focale della scuola del Veneto lo ha sottolineato anche Drago, che ritiene eccellente il livello dell'istruzione locale. "I vantaggi della scuola bassanese - ha detto - è che è ben strutturata e gran parte del merito va al supporto della famiglia. La famiglia veneta considera la scuola un valore e dà sostegno agli insegnanti, che sono le figure più delicate. Se Bassano può insegnare qualcosa alle altre scuole italiane insegna che la riforma non può ignorare il ruolo della famiglie". Drago ha delineato i cambiamenti in atto a livello scolastico in tutta Europa focalizzando l'attenzione sulle principali modifiche che la riforma porterà. "Attualmente in Europa - ha specificato - tre sono i cambiamenti in atto: sono stati introdotti l'autonomia della istituzioni scolastiche, il decentramento e la valutazione dei sistemi scolastici. La nuova legge poi permetterà di distinguere i percorsi formativi, perché non è più possibile che i corsi di studio degli istituti siano pressoché uguali; permetterà un percorso tecnico professionale, per consentire a chiunque di conseguire un diploma. Se c'è una scuola secondaria professionale, è giusto che insegni la professione e non, per esempio, cosa dice Walter Binni sul Foscolo. Infine ci sarà un cambiamento nello status degli insegnanti: nei prossimi 35 anni non ci saranno più 1 milione e 200 mila insegnanti, ma un 60, 70 per cento in meno. E dovrà essere aggiornarsi".

Emma Grigoletto


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